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Imbarazzo e rossore frequenti? Indicano bontà d’animo

Si compre il volto

Una ricerca scientifica americana, pubblicata su una rivista, dimostra che essere inclini ad imbarazzarsi spesso, è indice di bontà. Ecco i dettagli.

In imbarazzo

Una ricerca condotta dagli americani Robert Boyd e Peter J. Richerson pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Personality and Social Psychologist, per la quale i due studiosi lavorano, ha dimostrato che chi tende ad imbarazzarsi spesso, magari arrossendo o torcendosi le mani o ad abbassare gli occhi, non è debole, contrariamente a ciò che si pensa di solito, ma è fidato negli impegni presi e ha a cuore il benessere degli altri, anche dal punto di vista sentimentale. Ecco i particolari dello studio.

Punto di partenza

Uomo edonna

Il punto di partenza di tale ricerca è ciò che arrivò ad affermare negli Anni Cinquanta il sociologo canadese Erving Goffman, ovvero che il rossore non capita spesso e si preferisce evitare, perchè è la comunicazione non verbale di un dispiacere, di un qualcosa che ci ha provocato vergogna. Un po’ come accade per gli altri “sintomi” dell’imbarazzo, per esempio come già detto il torcersi le mani o abbassare gli occhi o ancora ridere nervosamente. Sono modi di fare umani che corrispondono curiosamente a quando un animale assume un atteggiamento remissivo con altri animali che potrebbero attaccarlo.

Di solito, se ci pensiamo bene, siamo abituati a considerare il rossore di qualcuno tutt’altro che indice di buona fede, invece dovremmo imparare a considerare questa possibilità. Lo rivela anche un’analisi di docenti delle Università di Wisconsin e Pittsburgh, che hanno osservato le reazioni di adolescenti con propensione ad atti violenti, compresi quelli vandalici, o distruttivi in generale: questi giovani cnon hanno dimostrato molto imbarazzo per le loro malefatte.

Un approfondimento

Oltre a quanto detto, c’è un ulteriore studio, compiuto dai ricercatori Matthew Feinberg, Robb Willer e Dacher Keltner, pubblicato sempre sul Journal of Personality and Social Psychologist, il quale mostra nell’imbarazzo non solo la nostra intenzione a non fare più una certa cosa, ma anche che abbiamo un’inclinazione “pro sociale”, a rispettare le norme sociali, gli altri, a evitare loro disagi e a rispettare gli impegni.

Il rossore quindi non è affatto indice di egoismo, come ha riscontrato l’analisi di un campione di persone, ma di empatia, solidarietà, tenerezza nei confronti degli altri e di inclinazione ad integrarli, ad includerli in un gruppo in modo che non si sentano emarginati. Insomma, alla fine della ricerca gli studiosi si sono complimentati con chi è arrossito di più – come verificato anche da osservatori esterni -.

Il risultato di questo studio è un’ottima conferma per gli insicuri che sono alla costante ricerca di conferme e di approvazione da parte delle altre persone ed è qualcosa da tenere presente per smettere finalmente di giudicare male chi arrossisce spesso. Perciò non bisogna preoccuparsi per il rossore.