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Impiegati Statali: aumento solo per chi ha reddito basso

Impiegati Statali

Svolta vicina per gli impiegati statali, il ministro Marianna Madia ha deciso l'aumento degli stipendi per chi ha reddito basso. Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ha pronta la direttiva per l'aumento per gli impiegati statali. Questo riguarderà però solo coloro che hann...

Svolta vicina per gli impiegati statali, il ministro Marianna Madia ha deciso l’aumento degli stipendi per chi ha reddito basso.

Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ha pronta la direttiva per l’aumento per gli impiegati statali. Questo riguarderà però solo coloro che hanno un reddito basso e cioè contratti con meno di 26 mila euro annui, proposta che potrebbe incontrare l’opposizione dei sindacati.

La linea decisa dal ministro dovrebbe partire dal prossimo rinnovo contrattuale, dato che il via libera dovrebbe arrivare già in settimana. Gli impiegati statali che usufruiranno di questi aumenti saranno all’incirca 800 mila, quindi un terzo del totale.

Secondo Marianna Madia è giusto che ad essere privilegiati siano in primo luogo tutti i dipendenti che per anni hanno dovuto combattere con la crisi. Basandosi sui soldi stanziati per l’aumento, 300 milioni di euro, il ministro ha spiegato che se fossero spalmati per tutti gli impiegati statali senza riferimento alle fasce di reddito, garantirebbero un aumento di soli 10 euro a testa, cifra irrisoria per tutti.

Per questo motivo si è scelto di agevolare chi nella pubblica amministrazione ha un reddito basso, ma questa linea non trova d’accordo i sindacati. Essi cercano di forzare la mano del ministro affermando che tutti gli impiegati statali in questi anni sono stati costretti a fare sacrifici e che quindi tutti meritano il giusto riconoscimento e l’adeguamento del contratto di lavoro.

Una questione che ha già portato nelle scorse settimane a scioperi e al momento i negoziati tra sindacati e la Madia sono all’impasse, ma si cerca ancora di trovare un’intesa per dare ossigeno a chi lavora nella pubblica amministrazione.

Intanto in settimana al Consiglio dei ministri si cercherà di far approvare il decreto sulla licenziabilità dei “furbetti del cartellino”, con tempi più certi su sospensione e sanzioni in caso di flagranza di reato.