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Imprese: Mediobanca, '2020 anno di alimentari e conserve, il peggiore per il turismo'

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Milano, 23 set. (Adnkronos) - Nel 2020 hanno brillato le conserve, i piatti preparati e poco altro. E' il bilancio dell'anno della pandemia di Covid19 per le imprese del sistema Italia nel report dell'area studi di Mediobanca dedicato al loro fatturato. "Pochi settori hanno prese...

Milano, 23 set. (Adnkronos) – Nel 2020 hanno brillato le conserve, i piatti preparati e poco altro. E' il bilancio dell'anno della pandemia di Covid19 per le imprese del sistema Italia nel report dell'area studi di Mediobanca dedicato al loro fatturato. "Pochi settori hanno preservato o incrementato le vendite" e "la produzione alimentare – spiegano – costituisce il primo ambito privilegiato che comprende il conserviero (+3,5%), dove sono state eclatanti le performance delle attività di conservazione di frutta e ortaggi (+10,3%) e di produzione di pasti e piatti preparati (+10,6%), gli alimentari diversi (+3,4%) – ove spiccano la produzione di zucchero (+12,7%) e le paste alimentari (+8,5%) – e il caseario (+0,6%)".

E' in crescita il fatturato dei produttori di elettrodomestici (+2,9%) e dell’industria farmaceutica, sia nei prodotti di base (+0,8%) che nei preparati (+0,6%). Nelle attività terziarie, la distribuzione al dettaglio è stata sostenuta da quella a prevalenza alimentare (+5,9%), poiché quella non-food ha arretrato in misura rilevante (-12,8%), soprattutto a causa dell’abbigliamento (-33,6%). Anche all’interno dei trasporti si sono registrati andamenti non congruenti: quello aereo ha perso il 58,3%, quello ferroviario il 35,4% se di persone e il 10,4% se di merci, mentre il traffico su strada di queste ultime è cresciuto del 2,8%.

L'area più colpita è il turismo, che ha perso il 70,7%. Poi c'è il tessile (-24,9%), il settore dell’abbigliamento (-20%) e degli accessori in pelle e cuoio (-27%), cui seguono la metallurgia (-11,7%) e la costruzione di mezzi di trasporto (-11,6%). Importanti flessioni hanno interessato le imprese di costruzione (-16%), i produttori di gomma e cavi (-12,5%), il comparto impiantistico (-12,4%) e la stampa-editoria (-11,9%). Ripiegamenti inferiori al 10% sono toccati alla cosmetica (-9,6%), alla chimica (-8,5%), al cartario (-8,3%), al legno e mobili (-8,2%), alla meccanica (-7,4%) e all’elettronica (-6,6%).