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In fondo al Bosco: horror vero ed italiano

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In attesa che esca al cinema questa settimana cominciamo a dare uno sguardo a "In Fondo Al Bosco", il nuovo film di Stefano Lodovichi, con protagonisti Filippo Nigro e Camilla Filippi. Con una scelta di rottura rispetto a quello che è attualmente il panorama produttivo italiano, che punta in ge...

In attesa che esca al cinema questa settimana cominciamo a dare uno sguardo a “In Fondo Al Bosco“, il nuovo film di Stefano Lodovichi, con protagonisti Filippo Nigro e Camilla Filippi.

Con una scelta di rottura rispetto a quello che è attualmente il panorama produttivo italiano, che punta in genere sulla più classica forma della commedia o del dramma, comunque di vicende visivamente semplici (non me ne vogliano gli addetti ai lavori), qui si scava anche paesaggisticamente nell’horror come ricordo ancestrale presente in ciascuno di noi, per cui la vicenda viene ambientata in un paese di montagna, splendente come un gioiello sotto il sole e tremendo nel suo allungarsi di ombre tra alberi e cime austere come cala il buio, e in questo filo di paura recondita che anche i più adulti e smaliziati portano dentro dai tempi di cappuccetto rosso, nutrita in questi anni da casi di cronaca più o meno nera, innesta un terrore ancor più viscerale: la perdita di un figlio.
Scomparso, lasciando un vuoto, una ferita aperta che non trova neppure la consolazione di una tomba, e che ricompare anni dopo, mutato come ogni bambino che cresce, e quindi estraneo.

Un’inquietudine continua e vera, su cui la trama avrà facile gioco a trascinare lo spettatore che non voglia perderselo.