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In fuga a quattro zampe, film della Disney del 1993

in fuga a quattro zampe

Ricordate il film della Disney In fuga a quattro zampe (Homeward Bound), simpatico e commovente remake uscito nel 1993 del classico “Un’incredibile avventura”, datato 1963, basato sul romanzo della scrittrice americana Sheila Burnford del 1961? Con qualche variazione – come i nomi e le razze...

Ricordate il film della Disney In fuga a quattro zampe (Homeward Bound), simpatico e commovente remake uscito nel 1993 del classico “Un’incredibile avventura”, datato 1963, basato sul romanzo della scrittrice americana Sheila Burnford del 1961? Con qualche variazione – come i nomi e le razze degli animali –, la trama è la stessa: due cani e un gatto vengono affidati per qualche tempo dai proprietari in partenza ad alcuni amici, i quali a loro volta li riaffidano per qualche giorno ad altre persone. Rimasti, però, nel frattempo da soli, i tre animali domestici decidono di tornare a casa, benchè sia molto lontana – e chi è andato a dar loro da mangiare, non si è preoccupato di non trovarli, credendo che le persone a cui erano stati affidati, per qualche motivo li avessero portati con sé –. I tre protagonisti di In fuga a quattro zampe sono la “voce narrante” Chance, un giovane e vivacissimo bulldog americano preso al canile – perciò diffidente nei confronti degli “umani” -, Shadow, un anziano e saggio Golden Retriever, prototipo del cane fedele, e Sassy, una meravigliosa gattona himalayana vanitosa e chic, che continua bisticciare con Chance sulla superiorità dei gatti rispetto ai cani. Chance, Shadow e Sassy sono tutti e tre animali parlanti e sono anche gli unici capaci di farlo tra quelli presenti nel film. Appartengono rispettivamente a tre fratelli – anche se Chance parla come se fossero i fratelli ad appartenere a loro -: il bulldog americano appartiene al piccolo Jamie, la gatta a una bambina di Hope e il vecchio Golden Retriever al fratello maggiore, Peter. La loro madre, Laura Burnford, si è risposata, per cui i ragazzi devono anche adattarsi al “nuovo” papà, Bob Seaver.

Accade che i tre animali, lasciati soli per qualche ora da chi avrebbe dovuto occuparsi di loro dopo la partenza dei padroni e sentitisi abbandonati, decidono di tornare a casa: è il vecchio Shadow ad avere l’idea, perché convinto che sia troppo strano che i proprietari non siano ancora tornati, e che Peter sia nei guai.

Chance – così chiamato perché venendo adottato aveva avuto la sua seconda “chance” – e Sassy lo seguono: inizialmente molto perplessi, sono anche loro felici di tornare. Inizia così l’ “incredibile avventura” dei due cani e della gatta tra i selvaggi boschi e le montagne americane, dove dovranno vedersela anche con un puma e un’orsa che crede in pericolo il suo cucciolo, Sassy cadrà in un fiume rischiando la vita e Shadow finirà in una buca da cui sembra troppo vecchio per riuscire ad uscire, ma In fuga a quattro zampe avrà un happy end. I nostri eroi riusciranno a fare ritorno dai loro padroni, che li stavano cercando disperati – il colpo di scena più grande è proprio il ritorno di Shadow, che sembrava non essere sopravvissuto -. Inoltre i loro tre padroncini hanno finalmente accettato il nuovo marito della madre, a cui Peter aveva attribuito la colpa di averli costretti ad andarsene a causa del suo lavoro, “abbandonando” – per quanto temporaneamente – gli animali. L’uomo, di nascosto da Peter e dagli altri bambini, aveva invece fatto affiggere dei manifesti perché le autorità li aiutassero a ritrovarli.