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In Messico una statua femminile pre-ispanica al posto di Colombo

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Città del Messico, 13 ott. (askanews) - Un anno dopo che la statua di Cristoforo Colombo è stata tolta dal piedistallo a Città del Messico, dopo le minacce di tirarla giù nel corso delle proteste, lo spazio lasciato vuoto sarà riempito da "La joven de Amajac", la giovane ragazza di Amajac, un...

Città del Messico, 13 ott. (askanews) – Un anno dopo che la statua di Cristoforo Colombo è stata tolta dal piedistallo a Città del Messico, dopo le minacce di tirarla giù nel corso delle proteste, lo spazio lasciato vuoto sarà riempito da “La joven de Amajac”, la giovane ragazza di Amajac, una replica di una scultura femminile pre-ispanica.

Ad annunciarlo la sindaca di Città del Messico, Claudia Sheinbaum, nel corso di una conferenza stampa: “Sarà proprio l’Istituto nazionale di Antropologia e storia a fare una copia adatta, con l’altezza adeguata. Così sarà la Joven de Amajac che rappresenta le donne nel nostro paese in questo luogo così emblematico per la città e il paese”.

“É stata scoperta il primo gennaio 2021 nella Huasteca di Veracruz ed è la Joven de Amajac, tutti possono vedere l’originale nel Museo di Antropologia dove è in corso la mostra. Dare uno spazio speciale alle donne indigene rappresenta un grande significato simbolico per la città”.

Con questa decisione la sinistra messicana fa i conti con la Spagna, dove il 12 ottobre si celebra il “Dia de la Hispanidad”, il “Columbus day” in chiave nazionalista spagnola, per ricordare la cosiddetta “scoperta” delle Americhe fatta da Cristoforo Colombo nel 1492.

Un sentimento diffuso in diversi paesi dell’America Latina soprattutto dalla popolazione indigena, e cavalcato dai governanti più populisti:

così per il presidente del Venezuela Nicolas Maduro “è un’offesa per tutta l’America che il re di Spagna celebri ancora il giorno in cui è iniziato il colonialismo in America e il più grande genocidio della storia”. In Guatemala centinaia di persone, soprattutto nativi, sono scesi in strada per protestare contro il “Giorno dell’eredità spagnola”.