Sweida (Siria), 19 lug. (askanews) – Continuano nella città di Sweida, nel sud della Siria, gli scontri fra le tribù sunnite e di beduini da un lato e i combattenti drusi dall’altro. Nonostante l’annuncio da parte della presidenza siriana di Ahmed al-Sharaa (al-Golani) di cessate il fuoco “completo e immediato”.
Secondo l’ultimo bilancio delle vittime diffuso dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono almeno 940 le persone uccise negli scontri armati, esecuzioni e raid aerei israeliani dal 13 luglio, in quella che appare come la maggiore crisi a cui deve far fronte il nuovo governo siriano dal suo insediamento dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad all’inizio di dicembre del 2024.