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Incendi in Piemonte: arrestato giovane piromane di 15 anni

Incendi in Piemonte

Incendi in Piemonte: arrestato stamani un giovane piromane di 15 anni. Il giovane è stato colto in flagranza di reato mentre appiccava un fuoco.

Continua la serie di incendi devastanti che ha investito la Val di Susa e la Val di Noce in Piemonte. Non si riescono ad arrestare le fiamme, alimentate dai rami secchi nei boschi e aiutate a crescere dall’incessante vento che spira. Non aiutano neanche le preoccupanti condizioni di siccità. Ma sembra esserci una svolta nelle indagini sulla serie di incendi in Piemonte. Un giovane è stato arrestato con l’accusa di piromania. Il giovane avrebbe 15 anni ed è stato beccato in flagranza di reato dagli uomini dei Vigili del Fuoco.

Al momento il giovane è in stato di arresto ed è stato denunciato presso il Tribunale dei Minori di Torino. Era stato sorpreso mentre appiccava il fuoco in località Sordevolo, nel Biellese. Appena catturato si sarebbe giustificato affermando di aver compiuto il gesto per vedere i Vigili del Fuoco in azione.

Incendi in Piemonte: situazione

Nel frattempo non migliora la situazione generale della regione Piemonte, posta sotto assedio da settimane ormai. La situazione è andata complicandosi in seguito al peggioramento delle condizioni meteo che registrano un tasso di siccità altissimo nella regione. A complicare ulteriormente la situazione s’aggiunge anche la mancanza di mezzi e di aiuti ai Vigili del Fuoco. Al momento operano 190 uomini dei Vigili del Fuoco. In loro appoggio ci sono 3 canadair e 3 elicotteri. Questo è il risultato, secondo alcuni dei doppi tagli effettuati dal governo al corpo dei Forestali e alle forze d’emergenza in generale. A dar manforte ai vigili piemontesi sarebbero giunti persino dei canadair dalla Croazia.

Non si arresta l’ondata di fumo che in queste ore ha creato una densa cappa. Cappa che starebbe strangolando la cittadina di Susa: questa si troverebbe al centro della nuvola, completamente ferma. Non migliora neanche la situazione della vicina città di Torino, capoluogo del Piemonte. Il quantitativo di fumo proveniente dalla Valsusa starebbe aggravando ulteriormente i livelli di particolato nell’area del capoluogo. Una situazione da panico che mette seriamente a rischio l’abitabilità stessa della città e che potrebbe spingere le autorità a dichiarare lo stop totale dei mezzi di circolazione privati. Una situazione catastrofica.

I danni portati dall’incendio al momento investono 3000 ettari di territorio boschivo, con oltre 20 roghi attivi e con fiamme fino a 70 metri d’altezza in alcuni casi. Al momento è in crescita il numero degli sfollati giunti a 600 nella mattinata di oggi, di cui 180 anziani portati via da una casa di riposo a Susa. Sono 11 le località piemontesi interessate dall’incendio. La situazione più grave si registra a Monpantero, località montana alle pendici del Rocciamelone. Qui le fiamme hanno quasi lambito l’abitato. Gli abitanti sono stati evacuati per tempo. Forte l’angoscia di chi lascia la casa. Su ciascuno pende il dubbio se la ritroveranno una volta che l’incubo sarà finito.

L’incendio divampa

Ma la situazione degli incendi in Piemonte sta iniziando a non essere più un problema circoscritto. Iniziano le fiamme a lambire anche le regioni vicine. La Lombardia ha iniziato a fronteggiare gli incendi nelle località del comasco (Veleso e Tavernerio), bresciano (Tremosine), nel varese (Campo dei Fiori) e nella provincia di Sondrio (Forcola).