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Ha lasciato sconcertati quanto successo in un grattacielo moderno e lussuoso della città meneghina, completamente devastato dalle fiamme che nell’arco di pochi minuti hanno avvolto il palazzo. In seguito all’incendio che ha coinvolto (e distrutto) Torre dei Moro a Milano, sono state condotte le prime analisi per fare chiarezza sull’accaduto, comprendere come sia scoppiato il rogo e attribuire eventuali responsabilità. Dai risultati emersi finora, pare che i pannelli di copertura fossero stati realizzati con materiale combustibile.
Incendio a Milano, i risultati delle prime analisi
Dalle analisi di laboratorio condotte dal Nucleo Investigativo Anticendio è emerso che i pannelli del rivestimento esterno del grattacielo erano stati realizzati con un materiale plastico sintetico altamente infiammabile che, stando a quanto evidenziato in seguito a ulteriori accertamenti, ad alte temperature si scioglierebbe.
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I pannelli avebbero quindi fatto da conduttore, alimentando il rogo nell’arco di soli 7 minuti.
Incendio a Milano, le parole dei condomini in seguito alle analisi
Il pm aveva già parlato di rivestimenti non ignifughi e criticità nel sistema antincendio. In seguito alle primi analisi, si scatena l’ira (più che comprensibile) dei condomini.
Una dei residenti ha fatto sapere che era stato comunicato che i pannelli di rivestimento fossero ignifughi. La stessa azienda che si è occupata del cappotto termico aveva scritto sul suo sito: “Trattandosi di un edificio di notevole altezza con una particolare criticità nei riguardi della protezione da un incendio esterno alla facciata, per l’isolamento a cappotto è stato scelto un materiale isolante incombustibile come la lana di vetro al posto del materiale isolante plastico comunemente utilizzato in questa applicazione”.
Incendio a Milano, i risultati delle prime analisi: inchiesta ancora incorso
Proseguono le indagini in seguito alle prime analisi condotte. Restano da accertare eventuali problemi al sistema antincendio, collaudato e certificato nel 2010.
A coordinare l’inchiesta il procuratore aggiunto Tiziana Siciliana e Marina Petruzzella. L’obiettivo è chiarire l’esatta composizione dei pannelli e verificare che corrispondano a quanto dichiarato nella pratica edilizia presentata in Comune.