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Incendio in una casa di riposo: 14 intossicati e un morto

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Grave incendio in una casa di riposo a Finale Ligure (Savona). Alle origini del rogo c'è forse una sigaretta non spenta

Grave incendio a Finale Ligure, in provincia di Savona. L’inferno ha avuto luogo presso la casa di riposo Ruffini. Purtroppo il conto che ha fatto pagare è alto. Una persona è morta, altre 14 sono rimaste intossicate. Le fiamme sono state innescate, forse da una sigaretta spenta male, nella stanza del signore che poi è deceduto. In seguito, è stata sprigionata una notevole e densa nuvola di fumo che ha invaso tutto il quarto piano della struttura.

Incendio Finale Ligure

In una stanza della casa di riposo Ruffini si è scatenato l’inferno alle ore 2 della notte del 16 marzo. Un incendio, forse causato da una sigaretta non spenta bene, ha spento la vita dell’anziano signore che vive ospite in quella camera. Le fiamme, purtroppo, non hanno lasciato scampo all’uomo. Il fumo, che ha formato una grossa e densa nuvola, si è diffuso in tutto il quarto piano della casa di riposo Ruffini.

Immediatamente, sono stati chiamati i carabinieri. Questi hanno gestito la situazione inviando sul luogo anche i vigili del fuoco, due auto mediche e ben quattro ambulanze. Altre quattro ambulanze sono state poi inviate successivamente. Molti ospiti della casa di riposo sono stati portati in salvo di peso dai carabinieri e dai militi della Croce Bianca di Finale. Questi sono stati i primi a raggiungere il luogo dell’incendio. Immediatamente, sono stati raggiunti dai colleghi della Bianca di Borgio e di Calice e di Pietra Soccorso.

Precedenti liguria

A febbraio c’è stato un altro incendio in Liguria. Nella notte del 20, una palazzina di via Ivanoe Moretti ad Imperia è andata a fuoco. Il rogo è stato registrato come doloso, tuttavia è stato causato da un uomo di 36 anni. L’individuo vive con la madre, e avrebbe dato fuoco all’abitazione in quel momento, in cui la donna non era presente in casa. Per fortuna il peggio è stato evitato grazie all’allarme quasi immediato che è stato dato dai vicini.

Quindi, i vigili del fuoco sono tempestivamente giunti nella palazzina di via Ivanoe Moretti, e hanno domato le pericolose fiamme. Nessuna persona è rimasta ferita o intossicata. I vigili del fuoco hanno deciso di far evacuare tutta la palazzina per motivi di sicurezza, a scopo precauzionale. Tutti i condomini hanno potuto far rientro, tranne la famiglia che abita a fianco dell’appartamento andato a fuoco e quella che vive al piano superiore, che ha subito gravi danni.
Successivamente, la prima famiglia ha potuto far rientro. Chi invece non ha potuto sono stati i condomini del piano superiore, e la famiglia direttamente coinvolta nell’incendio.

Un mese prima, il 20 gennaio, è andata invece in fiamme un’abitazione ad Oneglia. L’incendio è stato innescato dalla caduta di un posacenere contenente una sigaretta ancora accesa su una sedia in legno. Così sono nate le fiamme. Il rogo si è poi diffuso nell’appartamento, coinvolgendo il materasso della stanza da letto ed alcuni effetti personali del condomino. L’uomo, barricandosi in casa, ha rallentato l’intervento, comunque tempestivo, dei vigili del fuoco.
Gli agenti della Questura, coadiuvati dagli agenti del 115, hanno prelevato l’individuo conducendolo all’esterno dello stabile, salvandogli così la vita.

L’uomo, che era in palese stato di agitazione, è stato poi portato in ospedale per le cure necessarie.
Il successivo sopralluogo ha fatto appurare lo stato di totale abbandono in cui versava la casa. Vi erano molta sporcizia, abiti ammassati nelle camere, sacchi di immondizia disseminati in tutti gli ambienti. Questi elementi così gestiti, avrebbero potuto causare danni ancora più dannosi se i vigili del fuoco e la polizia non fossero intervenuti tempestivamente.
Gli agenti della Polizia di Stato sono rimasti intossicati dal denso fumo presente in tutto l’appartamento. Anche per essi, dopo aver portato in salvo l’uomo, sono state necessarie le cure mediche.