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Incendio traghetto Grecia-Italia, le testimonianze: "Fumo ovunque, donne e bambini in lacrime"

Incendio traghetto Grecia

Le testimonianze dei finanzieri che hanno soccorso i passeggeri del traghetto Grecia-Italia e dei presenti che hanno vissuto l'incendio.

Continuano ad emergere dettagli su quanto accaduto sul traghetto Euroferry Olimpia, oggetto di un incendio nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 febbraio 2022 in territorio greco durante la rotta verso l’Italia: mentre le indagini proseguono per localizzare le 12 persone ancora disperse, la Guardia di Finanza e i passeggeri hanno raccontato i momenti di concitazione e panico vissuti a bordo del mezzo.

Incendio traghetto: il racconto della Guardia di Finanza

I membri dell’equipaggio del Monte Sperone, il pattugliatore della Guardia di Finanza che casualmente si trovava in quella zona ed è stato subito intervenuto sul luogo del rogo, hanno spiegato che “le fiamme erano così alte che le abbiamo viste ancora prima di arrivare nei pressi della nave con la nostra strumentazione di bordo“. Una volta arrivati sottobordo, i finanzieri hanno trovato i passeggeri e l’equipaggio già sulle delle scialuppe e si sono dunque preoccupati immediatamente di metterli in sicurezza trasferendoli sul pattugliatore.

Non sono stati momenti semplici, nonostante le condizioni del mare fossero buone. Un uomo si era gettato in acqua per il panico e l’abbiamo ripescato“, hanno aggiunto. Tra scene di panico e pianti, hanno inoltre trasferito a terra una persona che aveva accusato problemi all’apparato respiratorio.

Incendio traghetto: le testimonianze

Oltre a quella dei finanzieri che sono riusciti a trarre in salvo centinaia di persone, sono emerse anche le testimonianze delle persone presenti a bordo del traghetto. “Ho visto la morte in faccia, c’era fumo dappertutto, donne e bambini che piangevano: ho temuto di non farcela“, ha spiegato un uomo che stava tornando dalla Grecia con un amico.

In un primo momento, ha aggiunto, non riusciva a capire cosa stesse accadendo quando qualcuno gli ha bussato alla cabina dicendo di dover abbandonare la nave. Poi ha visto la gente correre e il fumo nero avanzare alle sue spalle, con due scialuppe su quattro incendiate e 150 persone ammassate su mezzi che avrebbero una capienza di 80/90 unità. “Ad un certo punto abbiamo persino cominciato ad imbarcare acqua. C’erano persone che vomitavano, donne che urlavano e persino qualche bambino di pochi mesi che piangeva disperato“, ha concluso ribadendo che, con la nave che bruciava, se non fosse stato per le motovedette della GdF “non so se saremmo sopravvissuti“.