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Incendio Val Susa: 15 giorni di roghi

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Incendio Val Susa: Il primo segnale d’allarme è stato lanciato il 10 ottobre, dopo più di 15 giorni i roghi continuano a bruciare migliaia di ettari.

Incendio Val Susa: Il primo segnale d’allarme è stato lanciato dalla Regione il 10 ottobre, dopo più di 15 giorni i roghi continuano a bruciare migliaia di ettari. Il provvedimento che dichiara lo stato d’allerta è stato superato da un nuovo provvedimento che sancisce lo stato di calamità. Ci sono intere borgate isolate, paesi coperti da uno strato di fuliggine e avvolti dal fumo che rende l’aria irrespirabile e impedisce anche di sorvolare le area interessate. Non si contano ancora i danni, ma c’è un grande pericolo di sanità per gli abitanti.

Incendio Val Susa

E’ da martedì 10 ottobre che terribili roghi stanno minacciando seriamente la Val di Susa e le zone immediatamente limitrofe. Subito è partita la richiesta di stato d’allerme che, nel corso di martedì si è tramutato in stato di calamità.

Od ora sono più di 1600 gli ettari devastati dall’incendio in Val di Susa e a distanza di più di 15 giorni si parla ancora di emergenza incendi in Piemonte. Mercoledì mattina, l’incendio a Caprie, che sembrava essersi spento, è ripreso. Le condizioni si fanno più critiche se si arriva a Cantalupa dove martedì un ragazzo di 26 anni è morto d’infarto mentre tagliava la legna del bosco con la speranza di isolare o controllare l’incendio. Le fiamme minacciano seriamente le case e le cascine in molte delle borgate del comune; a Borgata Ravera e Villar Alto le fiamme sono arrivate addirittura a poche centinaia di metri dalle abitazioni. Per questo motivo, il sindaco di Cantalupa ha chiesto l’intervento dell’esercito.

Complessivamente sono venti i focolai ad ora attivi. Solo a Bussoleno il fronte dei roghi è così esteso che ha già bruciato 1000 ettari, mentre tra Cumiana e Cantalupa il fuoco si estende per circa 4 Km.

Il quotodiano TorinoToday riporta che nel cunese, la situazione più critica si registra tra Pietraporzio e Casteldelfino dove alcune persone sono state addirittura evacuate dalle proprie abitazioni ed un tratto della statale 21 resta ancora chiuso al traffico.

Numerosi sono coloro che dal 10 ottobre stanno lavorando al fine di arginare gli incendi; sul terreno, infatti, sono al lavoro 120 unità dei vigili del fuoco e 200 volontari dell’anti incendi boschivi con l’ausilio di 3 canadair e numerosi elicotteri.

Incendio Val Susa: pericolo sanità

L’incendio che sta minacciando la Val di Susa e le zone limitrofe non sta facendo solo danni ambientali a boschi, borgate e case, ma sta mettendo a serio repentaglio la salute dei cittadani. “Nella situazione attuale, a scopo precauzionale – dice l’ASL – si invitano tutti i residenti delle zone interessate a seguire le seguenti buone regole di comportamento; rimanere preferibilmente al chiuso, aprire le finestre solo nelle ore più calde della giornata, così da permettere il ricambio dell’aria, evitare di svolgere attività fisica all’aperto, perchè questa aumenta la frequenza respiratoria e quindi le inalazioni dell’aria, ridurre il fumo delle sigarette e sigari, che oltre a diminuire la capacità respiratoria, moltiplica gli effetti nocivi dell’inquinamento, ridurre l’utilizzo di autoveicoli solo per spostamenti strettamente necessari ed indispensabili.