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Inchiesta Covid, Tra gli indagati anche i dirigenti sanitari bergamaschi

Pandemia

Locati, Cosentina e Marzulli: i tre dirigenti sanitari bergamaschi indagati nell'inchiesta Covid per epidemia colposa, omicidio e lesioni colpose

Epidemia colposa. Omicidio. Lesioni colpose. Queste le accuse di cui dovranno rispondere nell’inchiesta Covid anche i vertici della sanità bergamasca dei primi mesi del 2020 Francesco Locati, Roberto Cosentina e Giuseppe Marzulli.

Dirigenti sanitari tra gli indagati

Non ci sono solo nomi di politici nel registro degli indagati dell’inchiesta Covid. Secondo i magistrati, i tre dirigenti sanitari bergamaschi non avrebbero verificato le disponibilità dei dispositivi di protezione. Francesco Locati e Roberto Cosentina, rispettivamente direttore generale dell’Azienda socio sanitaria territoriale Bergamo Est ed ex direttore sanitario. Stando alle ricostruzioni dei magistrati Silvia Marchina e Paolo Mandurino – coordinati dal procuratore capo Antonio Chiappani e dall’aggiunto Cristina Rota –, i due dirigenti non avrebbero verificato le disponibilità di dispositivi di protezione (guanti, mascherine, sovrascarpe, tute ecc.) nelle corsie degli ospedali: in particolare, nel Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo, in Valseriana. Furono i medici militari a portare tutto dopo il 6 marzo del 2020.

Errori anche nelle prestazioni mediche

Inoltre, i dirigenti sanitari indagati non avrebbero eseguito lo screening radiologico (Tac) ai pazienti ricoverati con insufficienza respiratoria, causando così il contagio di almeno 35 operatori sanitari e la morte di 2 dipendenti. Se tuttavia questi passaggi fossero stati regolarmente rispettati, sarebbe stato possibile «attivare misure di isolamento e quarantena sia dei malati che del personale sanitario venuto a contatto con i pazienti infetti» concludono i pm.