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Inchiesta di Fanpage parte II, tutti contro la Lega e Matteo Salvini

Matteo Salvini, la bufera "Lobby Nera" tocca anche la "sua" Lega

Inchiesta di Fanpage parte II, tutti contro la Lega e Matteo Salvini: dal M5S al Pd fino a Leu, ma il vicesegretario Crippa liquida la faccenda: "Sono c***te"

Inchiesta di Fanpage parte II, tutti contro la Lega e Matteo Salvini, contro un Carroccio dunque che ha dovuto assemblare di gran furia le sue repliche alle accuse di comparaggio con la destra estrema. E sono repliche che tendono a stemperare il clima, relegando quelle frequentazioni ad una sorta di isolata simpatia personale di taglio magari eccessivo, ma non certo pregiudizievole dell’integrità politica di partito e leader. Insomma, a parere dei salviniani l’inchiesta Lobby Nera nera è e nera rimane. A schierarsi sono soprattutto i membri dell’establishmet leghista che hanno frequentato di più gli iscritti finiti nel mirino, vale a dire gli europarlamentari salviniani, Angelo Ciocca e Silvia Sardone e l’ex Mario Borghezio.

Destra estrema, tutti contro la Lega e Salvini: le bordate dei Cinquestelle

Proprio loro sono indicati nella seconda parte del video come non immuni da rapporti inquietanti con l’estremismo di destra. Sta di fatto che sui frotni politici avversi alla Lega la cosa non è stata letta in maniera così “light”. In primis dai Cinquestelle con una nota ufficiale: “La seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage mostra che non solo il partito della Meloni ma anche la Lega di Salvini intrattiene legami politici e finanziari di dubbia liceità con personaggi e gruppi neofascisti e neonazisti”. E ancora: “La magistratura faccia luce anche su questi fatti e personaggi da cui Salvini deve prendere le distanze con una netta condanna e chiedendo le immediate dimissioni dei suoi”.

Dal Pd a Leu, tutti contro la Lega e Salvini per il versante lato Carroccio di “Lobby Nera”

Con una faccenda così mainstream la deputata del Pd Laura Boldrini non poteva tacere: “In un Paese normale, dopo l’inchiesta di Fanpage, ci sarebbe stato un terremoto politico: Salvini e Meloni si sarebbero fatti da parte, fuori l’ideologia fascista dalle istituzioni repubblicane”. Poi Loredana De Petris di Leu: “È gravissimo che il leader della Lega non senta lui per primo la necessità politica e morale di prendere le distanze e mettere alla porta quegli esponenti del suo partito che sono collegati alle peggiori aree neofasciste, razziste, antisemite”.

I diretti interessati annunciano querele mentre tutti vanno contro la Lega e Salvini

Dal canto loro i diretti interessati hanno solo indicato che la faccenda diventerà appannaggio dei loro legali. Ciocca non è nuovo a uscite ‘sovraniste’ a Bruxelles: fra i suoi memorabilia la scarpa spiaccicata sul discorso del commissario Moscovici e la cioccolata anti-Turchia. E afferma anche a discolpa indiretta che avere “un messaggio del barone nero che mi riempie di insulti per non avergli dato conto”. Lo stesso ex ministro Roberto Castelli non ha dubbi sull’integrità di Ciocca e lo ha detto ad AdnKronos: “Figurarsi se è fascista”. E Silvia Sardone? Nega ogni rapporto con Lavarini e metterà mano alle carte bollate. Così come il consigliere regionale lombardo Max Bastoni, che per ragioni tutte sue ha deciso “di querelare Formigli”.

Crippa fa le veci di Salvini e mentre tutti sono contro la Lega spiega: “Tutte c***te pre ballottaggi”

Fanpage ha potuto contare sulla difesa di Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei Giornalisti: “La rilevanza sociale della notizia deve prevalere nell’interesse pubblico sempre”. Lapidario e in linea con il momentaneo silenzio snob di Salvini il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa: “Mi pare tutta una cazzata, la Lega non ha nulla a che fare con il neofascismo. Si tratta di una inchiesta giornalistica, non vedo intanto nulla di penalmente rilevante e noto, poi, anche una strana coincidenza, visto che il tutto esce a ridosso dei ballottaggi di Roma e Torino”. Mario Borghezio, che in quanto a rappresentatività della Lega è rimasto alle scenografie del Po del paleolitico bossiano, avrebbe parlato di una “terza Lega” che sembrerebbe evocare “Terza posizione”, il movimento eversivo di estrema destra di fine anni ’70, ma l’assonanza è deboluccia e Crippa taglia corto: “Se certe persone hanno in mente le terze leghe allora sbagliano, perché di Lega ce n’è una sola, quella di Salvini”.