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Incidente a Fonte Nuova, parla l'unico sopravvissuto: "I corpi dei miei amici mi hanno protetto"

Incidente fonte nuova

Leonardo Chiapparelli è l'unico sopravvissuto dell'incidente a Fonte Nuova, sulla Nomentana, a Roma. Le sue dichiarazioni.

Le prime dichiarazioni di Leonardo Chiapparelli, l’unico sopravvissuto dell’incidente a Fonte Nuova, a Roma, in cui sono morti i suoi cinque amici, tutti tra i 17 e i 22 anni. 

Incidente a Fonte Nuova, parla l’unico sopravvissuto: “I corpi dei miei amici mi hanno protetto”

Leonardo Chiapparelli è l’unico sopravvissuto dell’incidente avvenuto a Fonte Nuova, sulla Nomentana, a Roma, il 26 gennaio. Nello schianto sono morti cinque giovani, Flavia Troisi, Valerio di Paolo, Alessio Guerrieri, Simone Ramazzotti e Giulia Sclavo. “Perché proprio io?” si chiede Leonardo. “Sono sopravvissuto, non so come. Ero al centro sul sedile posteriore: i corpi dei miei amici mi hanno protetto” ha spiegato il giovane, come riportato da Repubblica. Secondo i primi accertamenti, chi guidava la Fiat 500, di proprietà della madre di Valerio Di Paolo, stava percorrendo “quella strada a velocità elevata prima di perdere il controllo“.

Il giovane sopravvissuto è stato trasportato all’Ospedale Sant’Andrea di Roma e non è in pericolo di vita, ma è sotto shock. Ha saputo da suo padre che i suoi amici sono morti. Presto verrà sentito dai carabinieri come testimone chiave. Giuseppe Chiapparelli, il padre del ragazzo, ha il cuore spezzato perché ha confessato di aver perso cinque figli, nonostante Leonardo sia sopravvissuto. “È vivo, ma stanotte ho perso cinque figli. Perché sono cresciuti tutti insieme. Si volevano bene, erano come fratelli. Stavano spesso da noi. Non posso pensare al dolore dei genitori. Non si può morire così” ha dichiarato l’uomo. 

Il padre di Flavia Troisi: “Non credo alla corsa”

Il padre di Flavia Troisi ha rilasciato alcune dichiarazioni, spiegando di non credere alla versione della corsa in auto. “Forse si è piantata una ruota, forse un guasto all’autovettura. A 21 anni i ragazzi non hanno grande esperienza: qualche secondo di panico può essere costato la vita a tutti” ha dichiarato l’uomo, parlando con La Stampa. Secondo il padre di Flavia “non c’è stata distrazione o velocità eccessiva, ma probabilmente un problema meccanico“. “Flavia era una ragazza dolcissima, veramente brava. Ho parlato con altri amici e so che nessuno ha alzato il gomito, erano ragazzi responsabili. Lei si faceva accompagnare in auto da 2 o 3 persone fidate. Altrimenti ero io ad andarla a prendere: lo facevo sempre, lo avrei fatto anche questa volta. Si può morire così?” ha dichiarato Mario Troisi, parlando della figlia che aveva compiuto 17 anni quella sera.