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Indagato collaboratore di Macron: ha picchiato manifestante

alexandre benalla

Alexandre Benalla ha partecipato a un'operazione di sgombero, durante lo scorso 1° maggio, pur non essendo un poliziotto. Aperta un'inchiesta.

Bufera su un collaboratore di Emmanuel Macron. La Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per violenze contro Alexandre Benalla che, durante le manifestazioni dello scorso 1° maggio nella capitale, avrebbe picchiato un manifestante. L’indagine nasce da una notizia diffusa dal quotidiano Le Monde. Alexandre Benalla è stato responsabile della sicurezza di Macron durante la campagna presidenziale. Successivamente ha fatto parte del gabinetto del capo di Stato, presieduto da Francois-Xavier Lauch.

L’episodio e il video

I fatti risalgono al primo maggio 2018, durante le manifestazioni avvenute a Parigi. Il compito di mantenere l’ordine pubblico, e di intervenire per ristabilirlo quando violato, spetta alle Forze dell’Ordine. Accanto agli agenti anti-sommossa intenti a sgomberare Place de la Contrescarpe, c’è un uomo in borghese, che indossa un casco da poliziotto; l’individuo, poi riconosciuto come un collaboratore del Presidente, strattona una ragazza e poi picchia al collo e alla testa un giovane manifestante, nel tentativo di spostarlo dalla piazza con la forza. L’uomo è Alexandre Benalla, membro del gabinetto del Presidente: non è un membro delle forze dell’ordine e perciò non ha alcun titolo per partecipare alle operazioni della polizia. L’episodio è provato da un filmato amatoriale, diffusi sul web. Per quanto il volto dell’uomo sia coperto da un casco, Benalla è stato riconosciuto. Patrick Strzonda, capo di gabinetto di Macron, ne ha confermato l’identità a Le Monde. Benalla invece, contattato dal giornale, non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Le reazioni

La vicenda, resa nota da Le Monde, sta scatenando un’accesa polemica politica in Francia. L’Eliseo infatti era venuto a conoscenza del grave episodio e aveva sospeso Benalla per quindici giorni. Finita la sanzione, l’uomo è tornato al lavoro ma con un ridimensionamento delle sue mansioni. Bruno Roger Petit, portavoce del Presidente, precisa che il provvedimento è una sorta di ultimatum prima che arrivi il licenziamento. Ma le polemiche non si frenano. Il silenzio dell’Eliseo è stato rotto troppo tardi: “Un comportamento inaccettabile”, commenta la Presidenza sull’atteggiamento di Benalla, ma dopo ore di bufera. “E’ una vicenda che attenta al funzionamento stesso della Presidenza della Repubblica”, commenta il deputato francese Eric Ciotti, contestando ad Emmanuel Macron di non aver denunciato la vicenda in tribunale. Destra e sinistra sono compatte nel sollevare tale questione. L’articolo 40 del Codice Penale francese prevede infatti che “tutte le autorità, tutti i pubblici funzionari che, durante l’esercizio delle funzioni, vengono a conoscenza di un crimine o di un delitto, sono tenuti ad avvisare un Procuratore della Repubblica”, come riporta Le Monde. Secondo l’emittente Bfm, Benalla inoltre ha viaggiato sul pullman che trasportava i giocatori della nazionale di calcio durante la sfilata agli Champs-Elisées del 16 luglio, tenuta in occasione dei festeggiamenti per la vittoria della Francia ai Mondiali. Una punizione poco severa, secondo le opposizioni.