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Napoli, nove arresti della Postale per indebite riscossioni di rimborsi Irpef

Napoli - stazione Toledo

L'operazione della postale ha portato a sgominare una banda da tempo attiva a Napoli I malcapitati truffati per somme ingenti L'ACCUSA - Nove ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite, dopo lunghi appostamenti, a Napoli dagli agenti del compartimento polizia postale e delle comunicazion...

L’operazione della postale ha portato a sgominare una banda da tempo attiva a Napoli

I malcapitati truffati per somme ingenti

L’ACCUSA – Nove ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite, dopo lunghi appostamenti, a Napoli dagli agenti del compartimento polizia postale e delle comunicazioni. L’accusa per i criminali è quella di associazione a delinquere dedita alla riscossione in frode di rimborsi Irpef e assegni: questi sono i reati contestati agli indagati dai magistrati della procura partenopea che hanno emesso i provvedimenti restrittivi. Si chiude così, almeno provvisoriamente, un caso che ansdava avanti dal 2013 e che vedeva, nella banda criminale, anche forti complicità di lavoratori statali soprattutto presenti all’anagrafe. Indatti, per quello che era il modus operandi, serviva una fitta rete di scambio di informazioni e di documenti, impossibile da ottenere senza le giuste conoscenze

IL MODUS OPERANDI – Pur con la necessità di un reticolo ingente di persone, il piano era semplice ed efficace: una volta intercettata la corrispondenza del malcapitato truffato, i truffatori recuperavano le informazioni dei destinatari anche grazie alla complicità di dipendenti del Comune di Napoli che potevano avere accesso ai database dell’Anagrafe. Ottenuti i dati si poteva creare un perfetto falso dei documenti, con i dati personali corretti ma con la fotografia di un’altra persona, il cosiddetto «cambiatore», reclutata in particolare tra gente in ristrettezze economiche. Il cambiatore diventava così una specie di avamposto della truffa e praticamente era lui a recarsi negli uffici postali per la riscossione. Con questo metodo, la banda riusciva ad avere centinaia di migliaia di euro in pochi giorni. In questo modo, assegni e rimborsi venivano versati su conti correnti e ritirati con carte bancomat usate anche per acquisti di valore come costosi orologi Rolex. L’operazione della postale ha permesso di recuperare gran parte della refurtiva ed è potuta avvenire anche grazie alle numerosissime denunce degli ultimi mesi