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Indro Montanelli e l'acquisto di una moglie 12enne in Abissinia: 'Era un bel animalino'

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Forse non tutti sanno che Indro Montanelli acquistò una moglie di 12 anni in Abissinia definendola un bell'animalino. Ecco alcuni aspetti di quella storia.

Forse non tutti lo sanno, ma vi è un evento, un fatto della vita di Indro Montanelli non conosciuto a tutti e soprattutto poco pubblicizzato, anche dai media. Una notizia piuttosto imbarazzante per la sua vita e per lui in quanto giornalista.

L’acquisto di una moglie

Indro Montanelli comprò una moglie dell’età di 12 anni durante il periodo del colonialismo fascista in Abissinia. Correva l’anno 1936 e sul giornale Civiltà Fascista, il popolare giornalista Indro Montanelli scriveva: “non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può, non si deve. Almeno finché non si sia data loro una civiltà“.

L’intervista a Enzo Biagi

In una intervita rilasciata a un altro grande giornalista, ovvero Enzo Biagi, Montanelli parla di questa moglie 12enne, dicendo: aveva dodici anni, ma non mi prendere per un Girolimoni, a dodici anni quelle li’ erano gia’ donne. L’avevo comprata a Saganeiti assieme a un cavallo e un fucile, tutto a 500 lire. (…) Era un animalino docile, io gli misi su un tucul con dei polli. E poi ogni quindici giorni mi raggiungeva dovunque fossi insieme alle mogli degli altri ascari“.

Si era già parlato di questo evento nel lontano 1969, neol programma L’ora della verità in cui Montanelli parlava di cosa ha rappresentato il colonialismo per lui e diceva:

Pare che avessi scelto bene, era una bellissima ragazza, Milena, di dodici anni. Scusate, ma in Africa e’ un’altra cosa. Cosi’ l’avevo regolarmente sposata, nel senso che l’avevo comprata dal padre. (…) Mi ha accompagnato assieme alle mogli dei miei ascari (…) non e’ che seguivano la banda, ma ogni quindici giorni ci raggiungevano (…) e arrivava anche questa mia moglie, con la cesta in testa, che mi portava la biancheria pulita. (…) non c’e’ stata nessuna violenza, le ragazze in Abissinia si sposano a dodici anni“.

La moglie 12enne, comprata da Montanelli, non appena il giornalista tornò in Italia, fu abbandonata al suo tucul e al suo destino. Le leggi razziali, in vigore in quel periodo, non permettevano, di elevare al rango di moglie delle donne appartenenti ad altre razze, ecco il motivo per cui la moglie bambina di 12 anni rimase al suo triste destino e non arrivò in Italia.

Il madamato

In quel periodo vigeva il madamato, un vero e proprio contratto sociale che permetteva al colonizzatore di dominare sull’indigeno, all’uomo di dominare sulla donna, all’adulto sul bambino e al libero sul prigioniero, al ricco sul povero, al forte sul debole. Alla fine, grazie al mandamato si poteva avere accanto una persona che era più una schiava che una vera e propria moglie.

Non sappiamo cosa ne pensino oggi i molti supporter di Montanelli di questo suo episodio, ma sicuramente è una delle tante peculiarità dell’aspetto del giornalista.