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Industria: Acimit, bene macchine tessili nel 2021

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Roma, 4 lug. (Labitalia) - Le oggettive criticità a cui l’intero Paese ha dovuto far fronte per tutto il corso del 2021, dettate in primis da una pandemia che ha sconvolto ogni equilibrio, non hanno fermato l’industria italiana delle macchine tessili. Decisamente positivi i dati p...

Roma, 4 lug. (Labitalia) – Le oggettive criticità a cui l’intero Paese ha dovuto far fronte per tutto il corso del 2021, dettate in primis da una pandemia che ha sconvolto ogni equilibrio, non hanno fermato l’industria italiana delle macchine tessili. Decisamente positivi i dati presentati nel corso dell’assemblea annuale di Acimit, l’associazione dei costruttori italiani di macchinari per l'industria tessile, tenutasi nel tardo pomeriggio di venerdì 1° luglio negli spazi di Villa Cavenago a Trezzo sull’Adda (MI). Nel 2021 il settore ha recuperato significativamente rispetto al 2020, attestandosi sui livelli pre-Covid. In particolare, la produzione italiana ha espresso un valore di 2.388 milioni di euro (+35% sul 2020 e +5% sul 2019), mentre le esportazioni complessive sono state pari a 2.031 milioni di euro (+37% sul 2020 e +9% sul 2019). I risultati non cancellano, però, gli ostacoli che le aziende devono ancora affrontare.

Se si volge lo sguardo al prossimo futuro, gli orizzonti si preannunciano incerti, come sottolinea Alessandro Zucchi, presidente Acimit: “Il 2022 -sottolinea- rimane un anno pieno di incognite. Il conflitto russo-ucraino e il perdurare della pandemia rischiano seriamente di ritardare l’atteso consolidamento della crescita per le imprese del settore. La difficoltà nel reperimento delle materie prime e dei componenti condiziona negativamente la completa evasione degli ordini raccolti già nel 2021. Costi energetici in aumento e una dinamica inflattiva comune a molte commodities deprimono il clima di fiducia delle aziende. Tutto ciò rende il quadro previsivo per il settore nel suo complesso negativo. Saranno soprattutto i margini di redditività a essere erosi nel prossimo futuro", aggiunge ancora.

Due i capisaldi su cui Acimit punta per sostenere il comparto del meccanotessile del Paese: digitalizzazione e sostenibilità. Il percorso di digital transformation ha già portato numerose realtà del settore a una rivisitazione del processo produttivo, rendendolo più efficiente e più economico. Il digitale avanza a passo deciso nella filiera del meccanotessile, dove sempre più spesso si parla, ad esempio, di Internet of things per connettere l’ecosistema aziendale, di algoritmi di machine learning applicati alla produzione, di manutenzione predittiva, di cloud per la gestione integrata dei vari reparti.

Non a caso Acimit ha puntato con decisione sul progetto Digital Ready, con cui vengono certificate le macchine italiane che adottano un set comune di dati con lo scopo di facilitare l’integrazione con i sistemi operativi (Erp, Mes, Crm…) delle aziende clienti. Coniugare l’efficienza produttiva e il rispetto dell’ambiente: traguardo sfidante che Acimit ha fatto suo e che promuove fra le associate anche attraverso il progetto sustainable technologies. Avviato già dal 2011 a livello associativo, il progetto evidenzia l’impegno dei costruttori italiani di macchine tessili nel campo della sostenibilità. Al centro del progetto c’è la Green Label, certificazione verde dedicata ai macchinari tessili italiani di cui evidenzia le prestazioni energetiche e ambientali. Un sigillo tutto italiano sviluppato in collaborazione con Rina, ente di certificazione internazionale.

L’assemblea del 1° luglio è stata l’occasione per fare il punto sul progetto Sustainable Technologies. In particolare, con la presentazione dell’indagine di Rina Consulting sull’evoluzione e sull’impatto della Green Label negli ultimi anni. risultati confermano l’estrema validità dell’iniziativa. Le implementazioni tecnologiche che le aziende aderenti al progetto hanno apportato ai loro macchinari si traducono in benefici in termini di impatto ambientale (riduzione delle emissioni di CO2 equivalente dei macchinari), e in vantaggi economici per gli utilizzatori delle macchine.

Unanime la voce emersa dal confronto dei relatori, chiamati a mettere a fattor comune le esperienze nei processi di transizione ecologica delle loro imprese: il futuro del meccanotessile italiano non può più prescindere da una tecnologia evoluta in grado di offrire soluzioni sostenibili dal basso impatto ambientale e, al contempo, in grado di ridurre i costi di produzione. La strada è segnata e porta diritta verso gli orizzonti dell’economia circolare. Impossibile non ricordare, infine, che sta per giungere in Italia la più importante esposizione internazionale del macchinario tessile. Dall’8 al 14 giugno 2023 Fiera-Milano Rho aprirà infatti le sue porte alla 19esima edizione di Itma. È un appuntamento fondamentale per l’intero comparto globale. Una vetrina internazionale per tante nuove soluzioni operative. Un market place in grado di offrire ai partecipanti straordinarie possibilità di business. La partecipazione delle aziende italiane è curata da Acimit.