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Infermiera negazionista rifiuta il vaccino: “Meglio senza stipendio che morta”

L'infermiera no vax non demorde

Infermiera negazionista rifiuta il vaccino: “Meglio senza stipendio che morta. Questa terapia genica che avrà effetti pazzeschi tra qualche anno”

L’infermiera negazionista di Chivasso rifiuta il vaccino e chiarisce nettamente la sua posizione, per lei è “meglio senza stipendio che morta”. La donna rischia il licenziamento dopo essersi dichiarata da sempre contraria all’incoculazione del vaccino anti covid ed aver materialmente rifiutato la stessa. Ma lei, Barbara Squillace, tiene duro e ripete il suo mantra: “Meglio senza stipendio che morta”. L’infermiera della provincia di Torino è una convinta no vax ma solo in tema di sieri anti covid e non ci sta a cadere nella “rete” di quella che per lei è una dittatura sanitaria e tutti gli effetti. 

Infermiera negazionista rifiuta il vaccino: “Il mio organismo si difende da solo”

Curiosità della cronaca: la donna opera proprio nel paese, Chivasso, famoso per la vicenda giudiziaria della caffetteria non vax La Torteria, tenuta in queste ore sotto sequestro dalla Procura di Ivrea per gli “aperitivi disobbedienti”. Di una cosa Squillace pare certa: il virus è frutto ed innesco al contempo di una dittatura sanitaria instaurata appositamente per negare i diritti elementari dei cittadini. E su un piano “scientifico” le motivazioni della Squillace sono queste: a suo parere lei ha già sviluppato gli anticorpi e non ha alcun bisogno del vaccino. Perché? Perché, come ha spiegato dalle colonne de La Stampa, “il mio organismo si difende da solo”. 

Infermiera negazionista rifiuta il vaccino: “Fra qualche anno questa terapia avrà effetti pazzeschi”

E ancora: “Faccio una vita sana: non bevo, non fumo, vado al mare, faccio vita all’aria aperta, e ho sviluppato gli anticorpi. Stanno inoculando nelle persone una terapia genica che avrà effetti pazzeschi tra qualche anno”. E Squillace afferma di non essere certo l’unica a pensarla in questo modo, tanto da non essersi limitata a non voler il vaccino, ma anche a fare squadra con chi ha fatto la sua stessa scelta: “Noi tutti che abbiamo lavorato in reparti Covid e non ci siano ammalati abbiamo capito che il nostro corpo aveva sviluppato gli anticorpi per difenderci. 

Infermiera negazionista rifiuta il vaccino: “Siamo un bel gruppo e andremo avanti così”

Poi la chiosa: “Siamo un bel gruppo. E continueremo ad andare dritte per la nostra strada”. Insomma, l’infermiera è convinta di un fatto per lei empirico: avendo lavorato per tutto il periodo della pandemia in reparti Covid, il suo corpo si è già immunizzato da solo e non ha bisogno assolutamente del vaccino, che in questo caso sarebbe solo una sopraffazione sanitaria e una sorta di “viatico” per avere delle conseguenze in futuro.