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Inflazione, spesa più cara del 7% in un anno: crollano i consumi

La spesa degli italiani è più cara del 7% "grazie" all'inflazione

Inflazione, spesa più cara del 7%: con più soldi si comprano meno generi alimentari e le associazioni insorgono

L’aumento dei tassi di interesse deciso a livello europeo tocca direttamente il valore dell’inflazione, con la spesa più cara del 7% in un anno e con un fenomeno economico per cui crollano i consumi. Il dato è netto: il carrello degli acquisti è più vuoto a fronte dello stesso impegno economico e gli italiani risparmiano e spendono di meno pur spendendo di fatto di più. Il quadro è desolante e lo ha delineato l’Istat. I numeri certificano che l’impatto dei rincari porta al peggioramento delle vendite al dettaglio.

Inflazione, spesa più cara del 7% in un anno

A marzo si è registrata una variazione nulla in termini di valore mentre quelle in volume sono in flessione dello 0,3% rispetto al mese precedente. Il dato crudo è che per maggio la spesa sarà più cara del 7% a parità di prodotti acquistati. E da quanto si apprende il fenomeno colpisce i beni alimentari in particolare, con il calo in volume che nel loro caso è più forte rispetto ai generi non alimentari. Ma come la stanno prendendo le associazioni? In un silloge del Corriere della sera il Codacons rileva che “al netto dell’inflazione e considerata la spesa per consumi delle famiglie, gli acquisti calano in volume per complessivi 21,8 miliardi di euro annui, con una minore spesa pari in media a -848 euro a famiglia”.

Cosa chiedono le associazioni di consumo

Assoutenti chiede un “decreto anti-inflazione” anche perché per l’associazione la spesa alimentare degli italiani cala per 7,1 miliardi di euro su base annua, con una riduzione media di 377 euro per nuclei con due figli. Federdistribuzione invoca “la ripresa della domanda interna e garantire stabilità alle nostre aziende e alle numerose filiere agroalimentari del Made in Italy”. Confcommercio invece parla di “variazione tendenziale a volume del complesso delle vendite al dettaglio pari, nel primo quarto dell’anno in corso, a -3%. Il che non lascia del tutto tranquilli sulle prospettive a breve dell’economia italiana”. Confesercenti chiosa: “Il dato peggiore si registra per i piccoli negozi, con una stima che va oltre il -5% in tre mesi, sempre in volume”.