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Uomo ingoiato da un ippopotamo: salvo per miracolo

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Paul Templer racconta a "The Guardian" il giorno in cui fu ingoiato da un ippopotamo durante un'escursione sul fiume Zambesi.

Strage sfiorata alle Victoria Falls, dove Paul Templer, una guida turistica è stata ingoiata da un ippopotamo durante un’escursione. Nonostante le numerose e gravi feriti, il malcapitato si è salvato.

Ingoiato da un ippopotamo

La vicenda, riportata da “The Guardian”, è a dir poco sconvolgente.

Il giovane Paul Templer aveva solo 27 anni quando fu attaccato e ingoiato da un ippopotamo. All’epoca faceva la guida turistica e il giorno dell’incubo si trovava lungo il fiume Zambesi per un’escursione in kayak, vicino alle Victoria Falls. Insieme a lui c’erano altre tre guide apprendiste, Mike, Evans e Ben, che Paul istruiva sulle caratteristiche del luogo, sulla morfologia del territorio e sulla fauna che lo abitava. Paul aveva più volte messo in guardia i suoi apprendisti sui possibili pericoli che il luogo avrebbe potuto riservare loro, tra cui l’attacco di animali feroci. Tra questi c’erano anche gli ippopotami, che tuttavia Paul aveva sempre sottovalutato: erano, in fin dei conti, animali che attaccavano solo se minacciati. Nonostante ciò, aveva notato negli ultimi tempi la presenza di un esemplare particolarmente aggressivo, che, però, non destava rilevante preoccupazione.

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Il giorno del misfatto, la gita con i clienti si stava per concludere quando il minaccioso ippopotamo si abbatté contro il kayak ed Evans sbalzò fuori dall’imbarcazione. Paul, da guida esperta, non si lasciò prendere dal panico. Disse agli altri due apprendisti di dirigersi a riva insieme ai turisti e cominciò a remare verso Evans, porgendogli la mano per tirarlo fuori dall’acqua.

Quello che successe dopo segnò Paul per il resto della vita. Nel corso dell’intervista, la guida ha cercato di ricostruire i fatti, riordinando faticosamente i ricordi. Ha riferito che a un certo punto si sentì come se, all’improvviso, fosse divenuto sordo e cieco. Sentì le sue gambe immerse in qualcosa di viscido e un odore putrido innalzarsi dall’acqua del fiume. Il ragazzo avvertì una forte pressione sul petto e, quando riuscì a liberare una delle braccia intrappolate, percepì qualcosa di ispido: il muso dell’ippopotamo. “Solo in quell’istante capii che ero nella bocca di un ippopotamo” ha dichiarato con la pelle d’oca. “Mi divincolai più forte che potevo e nei pochi secondi in cui aprì le fauci riuscii a scappare”. Paul ha raccontato di avere tentato di raggiungere Evans, ma di essere stato riacciuffato dallo stesso ippopotamo. L’animale lo braccò per le gambe e lo trascinò verso il fondale del fiume, a circa tre metri di profondità.

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Nel buio, in un bagno di fango, acqua e sangue, Paul si chiese chi tra lui e l’animale avrebbe finito prima l’ossigeno.

All’improvviso, l’ippopotamo iniziò a risalire verso la superficie e, una volta emerso, sputò il corpo maciullato di Paul. Mike, uno degli apprendisti, remò velocemente verso di lui e riuscì a tirarlo fuori dall’acqua.

I medici riscontrarono la presenza di 40 ferite sul corpo di Paul. Mike ha testimoniato che, mentre portava in salvo la guida, il suo petto era stato compromesso a tal punto che si intravedeva uno dei polmoni.

I chirurghi riuscirono a salvare solo un braccio di Paul, mentre dovettero amputare gli arti restanti. Grazie all’intervento di primo soccorso di Mike, la guida turistica sopravvisse al terribile attacco.

Due giorni dopo l’infausto accaduto, le autorità ritrovarono il cadavere di Evans, l’apprendista che Paul aveva cercato invano di salvare.