Emanuela Crosetti L’Arsenal ha appena proposto all’Inter uno scambio faraonico: 50 milioni di euro più il cartellino di Alexis Sanchez per Mauro Icardi.
Proseguono le indiscrezioni sul probabile addio di Mauro Icardi all’Inter, autore di una prima parte di stagione assolutamente perfetta. E non è un caso che sia, da tempo, oggetto di interesse da parte dei migliori club europei. Su Icardi, infatti, ci sono già Real Madrid, Bayern Monaco, Barcellona, Manchester City, Manchester United, Paris Saint Germain e Arsenal. Ma è quest’ultima squadra che sembra essere la più interessata alle prestazioni del bomber argentino. Icardi, nato a Rosario, ha all’attivo 14 reti in diciotto presenze.
Icardi è diventata quasi un’ossessio e per Arsene Wenger che lo vede come il profilo ideale per rinforzare l’attacco dell’Arsenal. Ed è per questo motivo che il club inglese ha avanzato una proposta di scambio all’Inter quasi irrinunciabile. Secondo quanto riportato dalla stampa inglese, lo scambio suggerito dall’Arsenal all’Inter per riuscire a ottenere Mauro Icardi sarebbe di 50 milioni di euro più il cartellino di Alexis Sanchez. Proposta astronomica. Il tecnico dei “Gunners”, infatti, è un grande estimatore del giocatore nerazzurro. E, assieme a molti esperti, lo considera uno dei migliori del mondo nel suo ruolo. Davanti a un’offerta di questo tipo, il gruppo Suning potrebbe anche cedere e scegliere di sacrificare il suo fortissimo attaccante argentino.
Alexis Sanchez, invece, è uno dei nuovi obiettivi principali dall’Inter, perché pare che il campione cileno piaccia moltissimo alla dirigenza cinese. E se la scorsa estate il club nerazzurro ha rifiutato l’offerta di 70 milioni di euro per Mauro Icardi, questa volta l’operazione di mercato potrebbe andare a segno. Nei prossimi giorni, ci saranno sicuramente altri sviluppi, visto che il calciomercato invernale è, ormai, in chiusura. E nel frattempo, l’Inter prosegue l’assalto a Matteo Darmian. Il giocatore entusiasma il tecnico Stefano Pioli, che lo apprezza sin dai tempi del Torino.
