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Inter: gli errori di Mazzarri

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Non c'è pace per l'Inter, che in una stagione travagliata e sempre alla ricerca di una minima positiva continuità, getta al vento una vittoria già in tasca sul campo del Livorno, terz'ultimo in classifica. In vantaggio 2-0 al termine del primo tempo, pur giocando in maniera piuttosto approssimati...

Non c’è pace per l’Inter, che in una stagione travagliata e sempre alla ricerca di una minima positiva continuità, getta al vento una vittoria già in tasca sul campo del Livorno, terz’ultimo in classifica. In vantaggio 2-0 al termine del primo tempo, pur giocando in maniera piuttosto approssimativa, i nerazzurri sprecano e si fanni riagguantare per l’ennesima volta ancora nei minuti finale, grazie ad un insensato e folle retropassaggio di un Guarin (indisponente, approssimativo, superficiale non solo nel gioco ma soprattutto negli atteggiamenti), che dalla trequarti campo livornese lancia verso Handanovic il calciatore Emeghara che sigla indisturbato la rete del pareggio.

Mazzarri ha deciso di cambiare alcuni uomini rispetto l’undici iniziale delle ultime prestazioni: fuori Ranocchia, Cambiasso, Nagatomo, Guarin, per dar spazio a Samuel, D’Ambrosio, Kuzmanovic e Alvarez. Se la panchina dei primi tre appare inspiegabile (date le ottime ultime prestazioni dei calciatori in oggetto), sacrosanta quella del colombiano, che mai ha mostrato qualcosa di interessante durante l’intera stagione. Una sorta di 3-4-2-1, con il solo Icardi isolato davanti, supportato da un appannato Alvarez e da un sempre eccellente Palacio. La formula con Icardi-Palacio davanti, a giocare centralmente, vicini, aveva dato suoi buoni frutti in quelle pochissime volte che l’allenatore ha deciso di schierarli così. Gol e punti erano arrivati, tranne la sfortunata partita contro l’Atalanta, in cui l’Inter però ha colpito 4 pali e ha creato almeno 6-7 palle gol. Ieri ha deciso di proporre un modulo con giocatori fuori condizione, a discapito di gente che nelle gare precedenti aveva dimostrato capacità, corsa e intensità, come appunto Ranocchia, Cambiasso e Nagatomo.

Poi la frittata: dopo la splendida rete del livornese Paulinho, a 5 minuti dal termine Guarin (inserito incomprensibilmente da Mazzarri) pensa bene di voler effettuare un retropassaggio di almeno 70-80 metri ad Handanovic. Scelta senza senso, ma soprattutto che è costata cara in quanto Emeghara era in traiettoria, ha preso palla e si è involato verlo la porta siglando il gol del pari.

Restano da capire alcune scelte di Mazzarri: perchè insistere con Guarin, totalmente fuori condizione fisica e mentale, perchè mai dare spazio a Kovacic, perchè mai provare a schierare Icardi e Palacio ravvicinati davanti all’area di rigore avversaria, perchè mai provare Hernanes o Kovacic stesso dietro le due punte, perchè improvvisamente cambiare ben 4 uomini rispetto alle ultime partite, perchè in 9 mesi non è stato dato ancora un gioco alla squadra, perchè rinunciare a Cambiasso che è pur sempre l’unico frangiflutti in mezzo al campo, oltre che dare un certo ordine. Rimane da capire il dissennato modulo che ha caratterizzato l’Inter per oltre 20 partite, quel 3-6-1 mai visto su nessun campo da calcio, che ha portato sconfitte, pochissimi gol e tanto sfiancamento fisico all’unica punta Palacio.

Ieri sera troppi errori banali, di appoggio, di passaggi elementari, di suluzioni logiche. Se è vero che gli errori si pagano, Mazzarri dovrebbe essere in forte discussione per la prossima stagione e Guarin, dopo la follia, dovrebbe andare in tribuna fino a fine stagione. Il mondo del calcio però non è matematica, spesso non è logica.

Video… Mazzarri, sono gradite le dimissioni!