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Intervista a Lapo De Carlo: breve panoramica su Inter, Juventus e Napoli

Intervista a Lapo De Carlo

Intervista a Lapo De Carlo, direttore di Radio MilanInter, sull'andamento in campionato di Inter, Juventus, Napoli, Roma e Milan.

La trentaquattresima giornata di Serie A, ha confermato ancora una volta gli obiettivi, i punti di forza, i punti di debolezza ed il momento delle rispettive squadra, soprattutto quelle che risiedono ai piani alti. Juventus, Roma, Napoli, Lazio, Atalanta, Milan e Inter. Sette squadre alla conquista dell’Europa ma soprattutto sette compagini che continuano a vivere momenti differenti avvicinandosi o allontanandosi verso i rispettivi obiettivi stagionali. Proprio in merito a ciò, noi di Notizie.it abbiamo avuto il piacere di intervistare Lapo De Carlo, direttore di Radio MilanInter.

Sin dall’inizio dell’intervista a Lapo De Carlo, si è cercato di focalizzare maggiormente l’attenzione sul momento negativo dell’Inter che il direttore di Radio MilanInter, spiega così: “E’ evidente che non è una questione di allenatori bensì la società. L’Inter ha bruciato un numero di allenatori che dovrebbe farla riflettere parecchio su quelle che poi sono le sue velleità perché, una società che riesce a cambiare magazzinieri, allenatori e dirigenti e poi produce sempre lo stesso risultato, non deve mettere in discussione gli uomini come ha spesso fatto ma deve mettere in discussione il suo sistema di lavoro“.

I due cambi di proprietà in soli tre anni, così come l’assenza di un dirigente che faccia da collante tra società e spogliatoio, potrebbero essere anche i motivi principali per cui i nerazzurri non riescono più da anni a dare grandi soddisfazioni ai tifosi. “Potrebbe essere l’unica attenutante. I due cambi – ha detto De Carlo – societari in tre anni possono aver portato un pò di confusione. Infatti nell’Inter non c’è un vero e proprio team manager. Infatti, è stato contattato Lele Oriali da Ausiolio il quale avrebbe il piacere di lavorare con lui, non solo perché è un uomo Inter, ma perché manca un filtro ed un elemento societario in grado di gestire il rapporto tra società e giocatori. Il ruolo dell’allenatore? Secondo me il grave errore è stato quello di mandare via Mancini o quanto meno creare in Mancini un’aione spintanea cioè, di un allenatore che dovesse prendersi l’onere di fare la squadra, la formazione e la società, lavorando come vero e proprio manager. Uno come Mancini serviva per fare “lo stato nello stato” ma l’Inter non può pensare tutta la vita di dipendere da un uomo temporaneo ma deve dipendere da se stessa”.

Sarri, Napoli e fatturato

Se da un lato c’è un Inter che alla costante ricerca di una identità tecnica e la costruzione di una società forte, dall’altro c’è un Napoli con una struttura societaria semplice ed una squadra che, nonostante un fatturato inferiore alle sue avversarie, continua a crescere grazie a Sarri. Proprio sui partenopei, Lapo De Carlo ha detto: “Il Napoli è una società più strutturata e più semplice che dipende da un uomo, De Laurentiis, ma a cui ancora oggi manca sempre una lira per arrivare ad un milione, ovvero manca la vittoria. Così come la Roma, il Napoli in questi anni è una squadra straordinaria che ha superato, in termini di strategie e di crescita tecnica, l’Inter e il Milan ma non riescono mai a vincere. Il Napoli ha un gioco straordinario, riconoscibile ma tutto questo viene a mancare in certo punto della stagione perdendo così contatto con la vetta. Quindi, gli manca la capacità di fare sintesi sotto porta e a Sarri di diventare più pratico”.

Roma: tra Totti e futuro

Ad insediare la Juventus, oltre al Napoli, c’è anche la Roma di Luciano Spalletti. Soprattutto in questa stagione, la squadra del tecnico toscano ha dimostrato di esser cresciuta molto dal punto di vista tecnico-tattico ma di soffrire ancora molto le pressioni di una piazza focosa che, a prescidere dalla questione Totti, si interroga giornalmente circa le future strategie del club giallorosso.

“Roma è malata di ‘Tottismo’ e fino a quando sarà così…Paradossalmente – asserisce De Carlo – Spalletti doveva completare un progetto iniziato anni prima, che aveva interrotto e poi aveva ripreso, ha gestito male, anche se devo dire anche per colpa di Totti, la questione e la Roma non riesce a fare quel salto di qualità. Finché Roma rimarrà un pò provinciale nel modo di fare e di credere, non potrà mai competere per arrivare a quel livello che vorrebbe. Spalletti ha provato anche a cambiare questa mentalità. Lo ha fatto anche sbagliando perché Spalletti è un ottimo tecnico ma un pessimo comunicatore perché si piace molto”.

Juventus verso la Champions League

Colei che continua invece a vincere e convincere è la Juventus. A pochi punti dalla conquista del sesto scudetto consecutivo, i bianconeri di Allegri si apprestano a superare anche il Monaco per raggiungere la tanto agognata finale di Champions League. Proprio sulla prossima avversaria della Juventus, Lapo De Carlo ha detto: “Il Monaco è cresciuto di settimana in settimana ed è una squadra che riesce a fare sulle fasce un lavoro notevolissimo. La Juventus la metterà in difficoltà . Il Monaco potrà avere grande tecnica, grande esplosività ed ha un allenatore che ha fatto un lavoro importante ma è da vedere se in un altro contesto otterebbero gli stessi risultati“.