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Investe e uccide il figlio di 3 anni per errore: "Non mi sono accorto di nulla, è un incubo"

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Un giovane padre di 32 anni, senza rendersene conto, investe e uccide il figlio di 3 anni. Lo ha definito un incubo a occhi aperti.

Accade in Galles, la storia di un padre 32enne che, per errore, investe uccidendo il figlio di 3 anni. Se n’è accorto solo in un secondo momento, quando ha realizzato è stato un incubo. Guto Jenkins stava facendo manovra con il suo pick-up, quando ha travolto il suo bimbo, Ianto.

Investe e uccide il figlio di 3 anni per errore: il drammatico incidente

Lo scorso mese, nella fattoria della famiglia Jenkins, si spendeva il drammatico incidente, nei dintorni di Efailwein: regione gallese del Carmarthenshire. Quel giorno, il piccolo Ianto stava giocando in bici, nell’area del cortile. All’improvviso, è stato colpito con violenza dall’auto di suo padre, una Volkswagen Amarok 4 X 4, che aveva un rimorchio attaccato lungo più di due metri.

L’uomo, in quel momento, doveva consegnare del terriccio ad un suo cliente e, indaffarato, non si è accorto di aver urtato qualcosa con la parte posteriore del rimorchio. Di conseguenza, non ha notato neanche tramite lo specchietto retrovisore la tragedia che si era appena verificata. Così, è andato per la sua strada, senza poterlo mai immaginare.

Nel frattempo, gli altri figli sono corsi in casa per avvisare la nonna, che ha immediatamente allertato i soccorsi. Per il piccolo, però, non c’erano speranze.

La presa di coscienza del padre inconsapevole

Il 32enne, quando è stato intervistato dai media britannici, ha dichiarato di aver scoperto dell’accaduto solo quando ha ricevuto la telefonata di sua madre: “Mia madre continuava a dire che Ianto era morto. Quella è stata la peggiore chiamata di tutta la mia vita. Io non me ne sono neppure accorto. Ora, l’unica cosa a cui riesco a pensare è che Ianto si trovasse in un punto cieco oppure che si fosse fermato nei pressi del rimorchio, proprio mentre stavo guardando nell’altro specchietto, assicurandomi che l’area fosse sgombra per fare manovra”.

Infine, l’uomo aggiunge disperato: “Non passa giorno in cui non ci pensi. Le circostanze della morte di mio figlio sono un incubo a occhi aperti con cui dovrò convivere per il resto della mia vita. Il dolore e il senso di colpa saranno per sempre con me”.

Intanto, tramite le indagini effettuate sull’incidente, si è potuto evincere che il piccolo sia stato urtato dal rimorchio e non dall’automobile, confermando quindi la versione accidentale raccontata dal padre.