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Investito da una moto mentre è in bici, morto 12enne: donati gli organi

12enne investito

Un ragazzino 12enne rimasto investito da una moto mentre era in bici è morto dopo nove giorni di agonia: la famiglia ha deciso di donare gli organi.

Purtroppo non ce l’ha fatta Adam Fatmi, il ragazzino 12enne investito da una moto lo scorso 15 maggio mentre girava in bicicletta per le vie di Cascina, in provincia di Pisa. Il piccolo è infatti morto all’ospedale Cisanello di Pisa dopo nove giorni di agonia durante i quali aveva anche subito un intervento neirochirurgico d’urgenza, purtroppo risultato vano. Adam è morto nella giornata del 24 maggio e a seguito del decesso i suoi familiari hanno deciso di donare gli organi.

Investito da una moto mentre è in bici, morto 12enne

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il 12enne si trovava in bicicletta assieme a un gruppo di amici, quando è stato improvvisamente travolto da un motociclista 52enne della zona all’incrocio tra via del Nugolaio e via Sant’Antioco a Navacchio. A causa della violenza dell’impatto il ragazzo è stato sbalzato dalla bicicletta finendo sull’asfalto a diversi metri di distanza.

Ragazzo 12enne morto dopo essere stato investito: i tentativi per salvarlo

Sul luogo dell’incidente erano immediatamente intervernuti gli operatori sanitari, che date le condizioni estremamente gravi del 12enne hanno provveduto a trasportarlo presso l’ospedale di Cisanello. Una volta ricoverato, i medici hanno eseguito un delicato intervento neurochirurgico ma nonostante ciò il 20 maggio successivo era stata ormai diagnosticata la morte cerebrale del giovane. Quattro giorni dopo il suo cuore ha cessato del tutto di battere e i suoi genitori hanno acconsentito alla donazione degli organi.

Pisa, 12enne morto dopo essere stato investito: le parole del padre

Come raccontato dal padre ai giornalisti del quotidiano toscano La Nazione, quel giorno Adam aveva organizzato un pranzo assieme ai suoi amici, con i quali usciva per la prima volta dalla fine del Ramadan: Era vestito di rosso era di giorno, insomma, era evidente. Era felice, era contento di questa giornata organizzata. Con i suoi amici andava in bicicletta, ma era la prima volta che usciva a pranzo così. Ci hanno detto che non si lascia un ragazzino di quasi 13 anni in strada. Ma come? Noi siamo stati sempre prudenti, ma a un certo punto si devono anche lasciarli andare i figli. E lui stava volentieri con i suoi compagni. Si vedevano in giro, portavano felicità a tutti”. Sulla donazione degli organi del ragazzo, il padre ha aggiunto: “Ci piace pensare che il suo cuore e il resto salveranno cinque vite”.