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Inward: la periferia urbana salvata da graffiti e murales

inward

Inward è il progetto scaturito dalla necessità di salvare la periferia di Napoli: oggi murales e graffiti sono al centro dalla creatività urbana

Donare di nuovo vita alle periferie e ai quartieri più depressi delle città italiane è possibile grazie alla street art. Questa è l’idea che sta alla base di Inward, il progetto di riqualificazione urbana che tramite i murales intende vivificare le zone lasciate al grigio dei caseggiati. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutti gli abitanti della zona, ovvero famiglie, bambini e anche migranti. Inward è partita da Napoli est colorando il Parco Merola, rinominato ora come Parco dei murales. Il progetto sta esportando i propri lavori anche a Palermo, come il murales di Falcone e Borsellino. Ma anche a Reggio Calabria, dove un altro graffito rappresenta una donna africana, evidente simbolo contro ogni forma di razzismo.

murales Napoli

L’associazione culturale Arteteca da cui è scaturito Inward, come si racconta sul sito ufficiale, si è costituita nell’aprile del 2004. Fin da quel momento, l’attenzione dell’associazione si è rivolta verso il mondo no profit. Pur se attraverso altri enti e con altre forme, tale ambito ha rappresentato gran parte della sua operatività. Alla fine del 2007, ovvero dieci anni fa, Inward ha iniziato a redigere un censimento delle associazioni italiane che operavano nello stesso campo, con la consapevolezza che qualcosa stava cambiando nella società.

Inward nel pubblico e nel privato

La prima esperienza di quello che Inwuard avrebbe poi più ampiamente chiamato “valorizzazione della creatività urbana”, nella forma della tipica jam di graffiti writing, è stata alla fine degli anni 90. Il primo approccio è stato con il Comune di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, dove venne organizzata una grande convention, nel 1998 e nel 1999, chiamata Evoluzioni.

graffiti Napoli

L‘attività internazionale dell’associazione si è concentrata, nel tempo, su due lati in particolare. Da una parte la curiosità per l’animazione del pubblico no profit sugli scenari esteri. Dall’altra parte la geografia nota che chiama a sé elementi come la mobilità degli artisti e delle opere, la progettazione su fondi comunitari o extra, le residenze e le missioni d’arte. Punti forza di Inward sono poi le collaborazioni e i network tra diversi enti che in diversi paesi, ognuno secondo il proprio modo di recepire il fenomeno e le proprie modalità di ricerca e di sviluppo. Questi stessi, nell’ottica della organizzazione, configurano tutti insieme un inedito panorama di antenne di riferimento per le attività.

La società, in anni recenti, ha lavorato su differenti livelli, dai protocolli istituzionali alle visite culturali. Passando poi alla valorizzazione di street artisti di fama internazionale, fino ai network di ricerca e di sviluppo. La componente internazionale di Inward si avvale inoltre alla sperimentazione del servizio volontario europeo per la creatività urbana.