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Ischia, muore a 29 anni di meningite: è psicosi sull'isola

Ischia

Vaccinazione gratis anche per chi non rientra nelle fasce d’età a rischio.

Muore per via della meningite: è questa la fine fatta da un ragazzo di 29 anni di Ischia. Il secondo decesso per la stessa malattia nell’isola, l’attenzione ed i controlli sono aumentati ma almeno per il momento nessun allarme. Al momento, un gruppo composto da dirigenti regionali e professionisti dell’ospedale Cotugno, sono all’opera per monitorare in tempo reale le varie segnalazione di possibili casi di meningite ad Ischia. Uno studio voluto dall’Asl Napoli 2 Nord e dalla Regione Campania, dopo quanto è accaduto sull’isola, alimentando tensione e paura tra i cittadini. Uno spavento registrato dalle lunghe code nelle farmacie per informazioni sulla profilassi antibiotica, suggerita – ad ogni modo – solo per chi è stato a stretto contatto con i pazienti infetti.

Ischia, al via un nuovo studio sulla meningite

Il secondo caso di morte per meningite ad Ischia, ha fatto scattare l’allarme in tutta la Regione Campania. Il rischio di contagio e la paura di morire a causa di tale malattia, sono alte. Per questo motivo, l’Asl di Napoli ha diramato un a nota informando che la Regione Campania si sta adoperando affinché si riesce a monitorare costantemente i vari casi di meningite da Neisseria meningìtidis (meningococco) verificatisi di recente ad Ischia. Intanto, le direzioni Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere sono prontamente allertate per la messa in atto di tutte le misure di prevenzione occorrenti.

Per quanto concerne gli ultimi due casi che si sono registrati ad Ischia, e in special modo per quel che riguarda il 29enne Pasquale Maltese, deceduto all’ospedale “Rizzoli”, l’Asl c’ha tenuto a precisa che: “Al momento non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi è nella norma attesa e sono state messe in atto tutte le misure di prevenzione, controllo e contrasto alla diffusione della malattia, come già comunicato dalla Direzione Generale dell’ASL Napoli 2 Nord”.

E’ fondamentale ricordarsi che, in base ai protocolli scientifici e dalle direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità, la prevenzione su tale malattia si attua tramite “la pronta identificazione dei casi e la profilassi antibiotica dei contatti stretti; la vaccinazione antimeningococcica di maggiore efficacia”.
Nel frattempo, laa direzione generale dell’Asl Napoli 2 Nord, in collaborazione con la Direzione Generale della Tutela della Salute della Regione Campania, ha deciso “di intensificare l’offerta di vaccinazione antimeningococcica estendendola gratuitamente anche a quanti non rientrano nelle fasce di età indicate dall’attuale calendario vaccinale”.

Intanto, giunge una buona notizia dal Cotugno di Napoli: i due pazienti trasferiti dall’ospedale Rizzoli di Ischia che presentavano sintomi compatibili con infezioni da meningococco, non sono affetti da tale malattia e versano in buone condizioni. Allarme quindi rientrato, ed ora si continuerà a monitorare la situazione nell’intento di prevenire o curare le persone colpite dalla meningite.

Cosa è la meningite

Il meningococco va a colpire le alte vie respiratorie, ovvero naso e gola, e sono spesso di portatori sani e asintomatici (2-30% della popolazione). Essa si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie. Purtroppo, la principale causa di contagio è rappresentata dai portatori sani. Per liberarsene basta far arieggiare a lungo i luoghi in cui si soggiorna. Fuori dell’organismo sopravvive solo per pochi minuti. Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco: di questi però, solo 6 causano meningite e altre malattie gravi: più frequentemente A, B, C, Y e W135 e molto più raramente, in Africa, quello X. In Italia e in Europa, i siero gruppi più frequenti sono B e C ma in Campania circolano tutti. I sintomi sono i seguenti: febbre, mal di testa e rigidità nucale e disorientamento. Nel 10-20% dei casi, tale malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante. I malati di meningite o altre forme gravi sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici. Per limitare il rischio è importante intervenire sui contatti stretti, seguire la profilassi ed essere preferibilmente vaccinati anche coloro che sono direttamente esposti.