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Isola di Pianosa: abitata da meno di 20 abitanti

800px Scoglio del Marzocco e Isola della Scola da Pianosa LI

Pianosa è un'isola vicino all'Isola d'Elba. Poco conosciuta, usata nei millenni come prigione da diversi regni e imperi, oggi è una riserva naturale. Isola d'Elba! Vi dirò la verità, qua in redazione stiamo tutti pensando alle vacanze. Anch'io è un po' che non vado giù in Toscana, e l'idea di...

Pianosa è un’isola vicino all’Isola d’Elba. Poco conosciuta, usata nei millenni come prigione da diversi regni e imperi, oggi è una riserva naturale.

Isola d’Elba! Vi dirò la verità, qua in redazione stiamo tutti pensando alle vacanze. Anch’io è un po’ che non vado giù in Toscana, e l’idea di farmi un giro li mi attrae parecchio. Spiagge, natura, ed è un po’ che non ci torno.

Ma sono qui bloccato in redazione, e devo ricercare luoghi abbandonati. Quindi, invece di parlare dell’isola d’Elba, ci spostiamo pochi chilometri più a sud e andiamo a vedere l’isola più vicina. Benvenuti a Pianosa.

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La storia della vita umana sull’isola arriva fino al Paleolitico. Furono i romani a darle il suo nome moderno, dovuto alla particolare piattezza del suo terreno, e fu utilizzata come prigione per i politici “scomodi” (qui fu nascosto e successivamente giustiziato l’erede di Augusto).

Nel 1856, il Granducato di Toscana decise di onorare la memoria storica del luogo e lo trasformò in un’isola-carcere, dove i detenuti venivano messi a fare lavori agricoli. Tradizione continuata durante l’epoca fascista, che vide il futuro presidente Sandro Pertini imprigionato sull’isola. Il carcere fu chiuso nel 2011.

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La particolarità dell’isola è che, essendo stata una colonia penale per l’intera durata della sua esistenza, fu sempre vietato ai navigatori di mettervi piede sopra. L’isola divenne quindi una riserva naturale spontanea, e fu ufficializzata alla chiusura del carcere. Oggi, l’isola abbandonata ha un solo albergo sul suo terreno, il cui numero di accessi al giorno è limitato per legge a non più di 25o. All’incirca 20 persone lo gestiscono, e sono detenuti in semilibertà del carcere di Porto Azzurro. Dopo una vita passata a vedere persone imprigionate sulle sue spiagge, i carcerati le hanno ridato vita.