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Istat: tra dicembre e gennaio 70mila occupati in più

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L'ultimo bollettino Istat tra dati preoccupanti e piacevoli sorprese Renzi entusiasta, ma gli oppositori non smettono di bacchettarlo. Anche i numeri sono opinioni I DATI - L'ultimo bollettino Istat, uscito in questi giorni, non smette di far discutere. Molti sono gli elementi che stanno agitando...

L’ultimo bollettino Istat tra dati preoccupanti e piacevoli sorprese

Renzi entusiasta, ma gli oppositori non smettono di bacchettarlo. Anche i numeri sono opinioni

I DATI – L’ultimo bollettino Istat, uscito in questi giorni, non smette di far discutere. Molti sono gli elementi che stanno agitando la politica filogovernativa e antigovernativa. Al popolo invece i numeri dicono poco o nulla, perché la spinta sull’economia reale deve ancora mostrare i suoi effetti. Partiamo dalle lodi, incarnate al meglio dal ministro Poletti: + 70000 posti di lavoro, somma ricavata dal numero complessivo di assunzioni nel lavoro dipendente (+99000) a cui va sottratta invece la perdita riguardo i contratti a termine, mentre i lavoratori autonomi sostanzialmente tengono botta. Poletti, nostro ministro del lavoro, si dice contento per tutti i nuovi occupati e per le loro famiglie, elogiando il governo e le sue politiche sul lavoro, ma soprattutto complimentandosi con tutti gli imprenditori che hanno avuto fiducia nel governo, perchè è soprattutto grazie a loro che l’Istat ha potuto segnalare questa nota positiva.

LE CRITICHE – Come detto però non mancano le voci fuori dal coro, soprattutto tra i quotidiani di centrodestra che attaccano a testa bassa: i dati Istat ci mostrano che tutto è dovuto agli sgravi del governo e che la massima parte degli occupati è tra gli over 50, mentre la disoccupazione giovanile risale al 39,3%, il valore più alto dall’ottobre scorso (+0,7% su base mensile, -1,6 punti su base annuale). Complessivamente, secondo i dati Istat, i disoccupati sono 2.951.000. A gennaio il tasso di disoccupazione si è attestato all’11,5%, restando pressoché invariato dal mese di agosto. Sulle voci riguardo questi ed altri dati sciorinati dall’Istat ci torneremo, certo è che molto, riguardo la vicenda lavoro, dipenderà dalle prossime mosse sullo scacchiere europeo e dalla congiuntura economica legata anche al prezzo del petrolio.