> > ISTAT: in Italia una persona su quattro è a rischio povertà

ISTAT: in Italia una persona su quattro è a rischio povertà

ISTAT rischio povertà statistiche

Almeno una persona su quattro è a rischio povertà in Italia. Questo il comunicato ufficiale dell'istituto nazionale di statistica per gli studi effettuati nel 2015   L'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha reso pubblici i risultati riguardante le condizioni di vita e reddito degli I...

Almeno una persona su quattro è a rischio povertà in Italia. Questo il comunicato ufficiale dell’istituto nazionale di statistica per gli studi effettuati nel 2015

L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha reso pubblici i risultati riguardante le condizioni di vita e reddito degli Italiani dell’anno 2015. L’istituto conferma che le percentuali rimangono stabili rispetto al 2014 ma che sono in netta crescita gli Italiani a rischio di povertà. Il mezzogiorno continua ad essere una delle aree più critiche ed ha significativamente aumentato la propria percentuale di persone a rischio povertà mentre nel centro Italia le percentuali sono rimaste invariate. Il nord Italia ha registrato invece un calo delle percentuali dimostrando un netto sviluppo.

Le famiglie formate da cinque o più membri familiari a rischio di povertà od esclusione sociale (ovvero grave deprivazione materiale, bassa intensità di lavoro) aumentano di tre punti percentuali; stessa identica sorte per le famiglie composte da tre componenti di minore età. Da sottolineare il taglio sociale in Italia fra nord e sud: infatti metà delle famiglie residenti nel meridione italico ricevono in media 2.000 euro al mese mentre le famiglie del mezzogiorno ricevono all’incirca 1.600 euro al mese in media. Secondo dati ISTAT, il reddito rimane stabile considerando l’inflazione ma la linea che segna la divisione fra classe media e classe alta si intensifica.

L’Istituto Nazionale di Statistica ha anche rilasciato recentemente i dati di migrazione ed immigrazioni internazionali: tra le culture sempre più presenti nel bel paese si avverte un flusso migratorio maggiore da parte delle popolazioni rumena, marocchina, cinese e bengalese. Il numero di migrazioni all’estero continua a crescere verso mete europee e non solo: Regno Unito, Germania, Francia, Svizzera ed America sono le più cercate per fare nuove esperienze e per aspirare a nuovi sbocchi lavorativi. Fra questi numeri non c’è l’esclusiva presenza di giovani in cerca di lavoro bensì di persone di mezza età (40-50 anni) propense a lasciare il paese verso località più esotiche ed attrattive.