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Italia, come cambia la sicurezza in città dopo l'ultimo decreto

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Nuovo decreto del ministero degli Interni e cambia la gestione della sicurezza in Italia. In arrivo il daspo urbano. Ecco le novità del decreto. Svolta per la sicurezza urbana dopo l’approvazione del nuovo decreto degli Interni di venerdì scorso. Arriva il daspo per le città, “la possibilitÃ...

Nuovo decreto del ministero degli Interni e cambia la gestione della sicurezza in Italia. In arrivo il daspo urbano. Ecco le novità del decreto.

Svolta per la sicurezza urbana dopo l’approvazione del nuovo decreto degli Interni di venerdì scorso. Arriva il daspo per le città, “la possibilità di applicare in modo più ampio quello che si applica nelle manifestazioni sportive”, come ha spiegato il ministro Minniti.

Nel nuovo decreto, “non ci sono nuovi reati né aggravanti di pena”, ha detto Minniti, “ma misure come la possibilità di applicare in modo più ampio quello che si applica nelle manifestazione sportive”. “Davanti a reiterate violenze sportive”, ha proseguito il ministro degli Interni, “c’è il daspo, di fronte a reiterati elementi di violazione di alcune regole sul controllo del territorio le autorità possono proporre il divieto di frequentare il territorio in cui sono state violate le regole”.

Per le nuove misure varate dal governo Gentiloni è arrivato il plauso da parte di molti sindaci italiani, che “da oggi hanno un’arma in più per garantire la sicurezza dei cittadini: la legge”, secondo quanto espresso dal presidente dell’ANCI Antonio Decaro. “Finalmente non devono più combattere la battaglia per la sicurezza delle città con le armi spuntate”, ha proseguito Decaro, “don i nuovi e più incisivi poteri riconosciuti, su nostra sollecitazione, dal decreto legge potremo dare ai cittadini le risposte che si aspettano da noi pianificando la strategia. E anche contribuendo a reprimere i reati che particolarmente incidono sul diritto a sentirsi sicuri”.

Sicurezza e gestione dell’immigrazione, Italia verso un nuovo modello di accoglienza

Oltre alla sicurezza, il governo ha emanato nuove misure nell’ambito della gestione dell’immigrazione, al fine di rendere, ha spiegato il presidente del Consiglio Gentiloni, “più rapidi i processi di concessione del diritto d’asilo ai rifugiati, più trasparenti i meccanismi di accoglienza facilitando con diverse misure i meccanismi necessari per i rimpatri”. “L’obiettivo strategico”, ha proseguito il premier, “non è chiudere le nostre porte ma trasformare sempre più i flussi migratori da fenomeno irregolare a fenomeno regolare, in cui non si mette a rischio la vita ma si arriva in modo sicuro nei nostro paesi e in misura controllata”.

L’Italia cerca di andare nella direzione di “un nuovo modello di accoglienza”, ha detto il ministro Minniti, “l’Italia ha fatto grande sforzo, siamo orgogliosi, ora il paese va più orientato verso un’accoglienza diffusa, perciò abbiamo fatto un patto con l’Anci e si lavora per avere in tempi ragionevoli una progressiva diminuzione dei grandi centri d’accoglienza”. “Ci teniamo molto stretti i nostri valori umanitari e dell’accoglienza”, ha aggiunto Gentiloni, “e rivendichiamo il lavoro fatto in questi anni perché credo che l’Italia abbia fatto un buon curriculum nonostante le difficoltà ed i numeri da fronteggiare. Abbiamo negli ultimi anni in un certo senso indicato la strada all’Ue, ora bisogna rendere effettivo il principio di condivisione dell’onere dell’accoglienza”.