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Italia-Inghilterra: chi vincerà? Ecco quello che dicono i precedenti

Italia-Inghilterra

Italia-Inghilterra sarà una partita che segnerà la storia delle due nazionali: come ci arrivano le squadre e cosa insegnano i precedenti?

Italia e Inghilterra: l’attesissima finale di Wembley, il tempio del calcio inglese, di domenica 11 luglio assegnerà il trofeo di Euro 2020. Gli Azzurri inseguono un trofeo continentale che manca dal 1968, mentre i Tre Leoni nella loro storia hanno vinto solo una Coppa del Mondo nel lontano 1966.

Italia-Inghilterra, il cammino delle due squadre

It’s coming home è la frase simbolo di questo Campionato europeo di calcio: gli inglesi la cantano dalla prima gara, rivendicando la paternità del gioco e sognando un trionfo nella loro Londra. L’Italia non arriva di certo come favorita alla finale di Euro 2020, nonostante una serie di partite (33) favorevoli. L’1-1 con la Spagna è stata la prima battuta d’arresto per la nazionale di Roberto Mancini dopo un filotto di 13 vittorie, mentre la squadra di Gareth Southgate è imbattuta da 12 partite (13 vittorie e un pareggio), nella quali ha subito solo due goal (uno di questi a Euro 2020).

Italia-Inghilterra, i probabili protagonisti

I principali pericoli per la nazionale azzurra si chiamano Reheem Sterling e Harry Kane. Il primo si sta dimostrando un giocatore decisivo nel torneo (3 goal, 2 assist e il rigore conquistato contro la Danimarca), e, con 18 dribbling completati, è il giocatore capace più di tutti di saltare l’uomo a Euro 2020. Il secondo si è sbloccato più tardi del previsto, ma ha segnato 4 goal negli ultimi 3 match.

Toccherà a Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini provare ad arginare l’attacco inglese. I due diventeranno anche i giocatori azzurri con il maggior numero di presenze agli Europei (18 per Bonucci, 17 per Chiellini, alla pari di Gianluigi Buffon). L’Italia ruoterà inoltre intorno a Jorginho, che con 503 tocchi è il quinto giocatore per palloni giocati di Euro 2020, e Marco Verratti, secondo per occasioni create nel torneo solo a Kevin De Bruyne (12 vs 13).

Il pubblico inglese avrà anche di certo un impatto notevole sulla partita: si prevedono 60 mila spettatori, solo 11 mila di questi tiferrano per gli Azzurri. Sono gli stessi numeri a confermare la forza che lo stadio londinese infonde alla nazionale di casa, che lì ha vinto 15 delle ultime 17 partite disputate (una l’ha persa, una pareggiata), segnando 46 goal e subendone solo 5.

Italia-Inghilterra, i precedenti

I precedenti sorridono però agli Azzurri: l’Inghilterra ha vinto solo 2 degli ultimi 14 incontri contro l’Italia (5 pareggi, 7 sconfitte). In entrambi i casi, si trattava di amichevoli (2-0 nel giugno 1997, 2-1 nell’agosto 2013). Nelle 8 partite ufficiali contro la nazionale italiana, gli inglesi hanno trionfato una sola volta (2-0 nelle qualificazioni al Mondiale nel 1977), pareggiato in due occasioni e perso nei restanti match.

La prima partita tra Italia e Inghilterra venne giocata nel novembre del 1934, in mezzo alla nebbia di Highbury. La mitica Italia di Vittorio Pozzo (il cui record di 30 partite consecutive senza sconfitte è resistito proprio fino a Euro 2020, con Roberto Mancini che ora è a quota 33), reduce dalla vittoria della Coppa del Mondo, venne invitata dall’Inghilterra (che invece non partecipò a un Mondiale fino al 1950, poiché, in quanto inventori del calcio, nulla avevano da dimostrare) per disputare quella che, per l’occasione, venne definita la partita del secolo. Gli Azzurri persero per 3-2, ma misero in difficoltà gli avversari per tutto il secondo tempo e uscirono tra gli applausi del pubblico: per una notte i Leoni di Highbury non avevano dominato la scena. 

39 anni dopo, l’Italia di Ferruccio Valcareggi sfidò l’Inghilterra a Wembley. Fino a quel momento, gli Azzurri non avevano mai trionfato nel fortino inglese. A quattro minuti dalla fine fu Fabio Capello a segnare il goal che portò alla prima storica vittoria italiana nel tempio del calcio londinese e permise alla nostra nazionale di scrollarsi di dosso il soprannome di squadra di camerieri che le era stato dato oltremanica riferendosi ai tanti ragazzi che dal Bel Paese partivano per cercare fortuna sull’isola britannica.