Le grandi opere (intese come opere stradali) che non hanno trovato compimento, in Italia, sono quasi 400. E’ incredibile pensare allo spreco di risorse, dovuto a lavori già iniziati e non ancora terminati o addirittura interrotti.
Molti lavori, iniziati col la legislatura di Berlusconi qualche anno indietro, sono stati poi sospesi e interrotti dal governo Prodi, ripresi poi dalla legislatura berlusconiana e successivamente ri interrotti o addirittura sospesi dal governo di Monti. Denaro sperperato e lavori incompleti che non apportano migliorie nè al territorio, nè alla vaibilità, anzi, ne sono fonte di disagi. Parliamo di strade quali ad esempio la ristrutturazione della A3 Salerno-Reggio Calabria, della Livorno-Civitavecchia, della Matera-Bari, della Roma-Latina, della Catania-Ragusa, della Pedemontana (che nel tratto Varese-Busto Arsizio e limitrofi pare finalmente abbia preso grande ritmo), oltre ai lavori relativi la messa in sicurezza di viadotti e altre statali come qulla Jonica e Adriatica. Molte di queste opere sono direttamente “controllate” dallo Stato oppure affidate in concessione a enti sui quali però sempre lo Stato dovrebbe vigilare.
Il rischio ulteriore è che col passare degli anni, queste opere non trovino fine ma se ne aggiungano altre.