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Italia, raccolta differenziata al 39% in vent'anni

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La raccolta differenziata in Italia è arrivata alla soglia del 39%. In vent'anni, dal decreto Ronchi, il nostro Paese ha fatto enormi passi avanti. Come migliorare il pianeta? Come rispettarlo? Come fare in modo di non rendere un posto inospitale, prima di tutto per noi stessi? I modi sono o sareb...

La raccolta differenziata in Italia è arrivata alla soglia del 39%. In vent’anni, dal decreto Ronchi, il nostro Paese ha fatto enormi passi avanti.

Come migliorare il pianeta? Come rispettarlo? Come fare in modo di non rendere un posto inospitale, prima di tutto per noi stessi? I modi sono o sarebbero molti e purtroppo soltanto alcuni di questi vengono messi in atto da tempo e con costanza. Uno è senza alcun dubbio la raccolta differenziata.

Una pratica che in Italia è in vigore da 20 anni (dal decreto Ronchi) e che, oggi, ha portato il nostro Paese a raggiungere una quota di differenziata vicina al 39%. Un traguardo che è un vero e proprio successo, celebrato infatti in modo adeguato pochi giorni fa in occasione di un convegno presso la Sala della Lupa, a Montecitorio.

La raccolta differenziata dal 1997 a oggi

Nel 1997, le discariche accoglievano circa l’80% dei rifiuti urbani, per un totale approssimato di poco superiore alle 21 tonnellate. Al tempo, la raccolta differenziata rappresentava una quota parte molto piccola rispetto al totale, attorno al 9%. A vent’anni di distanza (dati relativi al 2015), i rifiuti che arrivano in discarica sono diventati il 26% del totale degli urbani, ovvero meno di 8 tonnellate in tutto, mentre la raccolta differenziata è arrivata alla soglia del 40%. Le conseguenze, oltre che di tipo ambientale, sono anche economiche, visto che nell’ambito della cosiddetta green economy si muovono circa 6 mila imprese italiane, per un fatturato totale molto vicino ai 50 miliardi di euro l’anno.

E proprio l’ex ministro Ronchi ha voluto commentare questo traguardo ricordando che “con quella riforma scegliemmo di anticipare gli indirizzi europei sulla gerarchia nella gestione dei rifiuti, assegnando una netta priorità al riciclo rispetto al prevalente smaltimento in discarica. Quella riforma ha consentito di far decollare l’industria verde del riciclo dei rifiuti”.

L’attuale ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha invece precisato che “presto arriverà il decreto sottoprodotti, che è alla registrazione della Corte dei Conti. Entro fine mese avremo il provvedimento che aspettiamo da 11 anni” e grazie al quale “molti di quelli che vengono oggi considerati rifiuti potranno essere classificati come sottoprodotti ed essere riciclati all’interno di altri tipi di produzione”.