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Italiani, si spende di più per il gioco d’azzardo che per i libri

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Secondo un’inchiesta dell’Espresso, gli italiani spendono più per giocare alle slot machine che per comprare i libri. Molto, molto di più. Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. Frase famosissima, quella scolpita al Palazzo della Civiltà, chi non la conosce? Italiani poeti, soprattu...

Secondo un’inchiesta dell’Espresso, gli italiani spendono più per giocare alle slot machine che per comprare i libri. Molto, molto di più.

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. Frase famosissima, quella scolpita al Palazzo della Civiltà, chi non la conosce? Italiani poeti, soprattutto, italiani come popolo di uomini ciascuno con il suo romanzo nel cassetto. Vero. Quindi italiani come popolo di lettori incalliti, da un libro al mese o più, verrebbe da dire. E invece no.

I dati sulle abitudini degli italiani pubblicati dall’Espresso

Secondo i dati pubblicati di recente dall’Espresso nell’ambito di un’inchiesta sulla diffusione del gioco d’azzardo in Italia, nel nostro Paese la spesa annua pro capite media per l’acquisto di libri ammonta a un totale di 58,80 euro. Ben poco, in effetti. Senza considerare l’incidenza dei libri scolastici, infatti, e considerando un costo medio a volume di 10 euro (come ipotesi semplificativa, sia chiaro), fanno sei libri l’anno.

E, visto che si parla di gioco d’azzardo, è stato proprio l’Espresso a immortalare in infografica il confronto impietoso: 58,80 euro l’anno per i libri, 1583 euro per le macchinette, ovvero due ordini di grandezza in più, oltre 25 volte di più. Numeri, insomma, che sembrano appartenere a due galassie diverse.

Una macchinetta ogni 151 abitanti… un libro ogni tanto

Del resto, sul nostro territorio sono presenti in totale 397 mila macchine da gioco fra slot machine e videolottery. Una ogni 151 abitanti, conti alla mano. E anche in questo caso il dato fa effetto. E’ più facile infatti avere a disposizione una slot machine che un medico, in Italia, dove i camici bianchi sono presenti in rapporto di 3,9 ogni mille abitanti (valore rispettabilissimo, peraltro, che ci pone al quinto posto in Europa dietro a Grecia, Austria, Germania e Svizzera, e che fa apparire a maggior ragione eccessivo l’uno a 151 delle macchinette).

Il giro di affari complessivo è di 95 miliardi di euro l’anno, perché tanti ne hanno, nel complesso, spesi l’anno scorso gli italiani in giochi d’azzardo. Incidenza rispetto al Pil uguale al 4,7%. Ma non si diceva che è bello il gioco, se dura poco?