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Italicum: legge da cancellare, secondo il Movimento 5 Stelle

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E' stata presentata in Parlamento la mozione di sfiducia M5S per l'Italicum. Legge anticostituzionale, da cancellare tout court. Il Movimento 5 Stelle ha presentato in Parlamento la mozione di sfiducia relativa all'Italicum, la nuova legge elettorale voluta dall'esecutivo presieduto da Matteo Renzi...

E’ stata presentata in Parlamento la mozione di sfiducia M5S per l’Italicum. Legge anticostituzionale, da cancellare tout court.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato in Parlamento la mozione di sfiducia relativa all’Italicum, la nuova legge elettorale voluta dall’esecutivo presieduto da Matteo Renzi. Secondo i parlamentari del M5S, l’Italicum “va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile perché è antidemocratica e incostituzionale”. “Secondo noi” hanno dichiarato i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, in luogo di una legge come l’Italicum “deve essere adottato un sistema elettorale con formula proporzionale da applicarsi in circoscrizioni medio-piccole in quanto, oltre a garantire rappresentatività e vicinanza agli elettori, favorisce l’aggregazione fra le forze politiche piccole e medio-piccole, spingendole a mettere insieme le loro idee, se conciliabili, dentro forze politiche più grandi ma coese e favorisce l’omogeneità interna dei partiti e dei movimenti, disincentivando frantumazioni e scissioni”.

L’Italicum: ecco cosa prevede, in breve, la nuova legge elettorale

L’Italicum è una legge elettorale di tipo proporzionale con un forte premio di maggioranza. Nell’attuale stesura, si prevede lo svolgimento di un primo turno elettorale. Chi raggiunge la soglia del 40% ha diritto ad un premio consistente in 340 seggi su un totale di 630. Se nessuno raggiunge tale percentuale, si prevede lo svolgimento di un secondo turno fra i due partiti più votati e chi vince si aggiudica i 340 seggi. I partiti sconfitti devono spartirsi i 290 seggi rimanenti in misura proporzionale ai voti raccolti.

Con la nuova legge elettorale è prevista una soglia di sbarramento al 3%, quindi i partiti che non raggiungono almeno tale percentuale non hanno diritto ad alcun seggio. Ci si presenta in 100 collegi e ogni lista è costituita da 6 o 7 persone, alternate fra uomini e donne. All’atto del voto si possono esprimere due preferenze, purché in favore di candidati di sessi diversi. Il nome del capolista rimane comunque bloccato.