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Ius scholae, perché Lega e FdI sono contrari alla legge

Ius scholae Lega FdI

Il testo della proposta di legge prevede il diritto di cittadinanza per minori con 5 anni di studi scolastici, ma Lega e FdI bocciano la nuova legge.

Approda alla Camera la proposta di legge per facilitare l’accesso alla cittadinanza italiana per i minori nati da cittadini stranieri. Il testo della nuova proposta di legge, lo ius scholae, garantirebbe la concessione della cittadinanza ai minori nati Italia o a chi “vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni”, ma solo se ha frequentato per 5 anni le scuole nel nostro Paese. Lega e FdI, tuttavia, bocciano la proposta.

Ius Scholae, Lega e FdI contrari

La nuova legge sulla cittadinanza non piace a tutti i partiti. Se M5S, Pd e gli altri gruppi di centrosinistra sono favorevoli, Lega e Fratelli d’Italia non vogliono lo ius scholae. Forza Italia, invece, mantiene una posizione “dialogante”.

6 italiani su 10 sono favorevoli alla nuova legge, ma il mondo politico appare diviso. Per la Lega la cittadinanza deve essere ottenuta solo al compimento del 18esimo anno d’età e il leader del Carroccio definisce la scorciatoia “controproducente per gli stessi ragazzi” che “hanno tutti gli stessi diritti che hanno i nostri figli”. Per Salvini, quando compiono 18 anni saranno liberi di scegliere, come quando prendono la patente o quando facevano il servizio militare, che cittadinanza avere”. Poi ha tenuto a sottolineare: “L’Italia già con la legge di oggi è tra i paesi al mondo che danno più cittadinanza”.

Contrario alla proposta di legge anche il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. I deputati Augusta Montaruli ed Emanuele Prisco, componenti della commissione Affari Costituzionali della Camera, hanno spiegato in una nota che il testo non andrebbe approvato perché “per avere uno ius scholae almeno la scuola, ovvero il completamento dei cicli scolastici, dovrebbe essere richiesta. Invece qui siamo davanti a un inganno, perché di scuola nella proposta avanzata non c’è quasi nulla, neppure quella dell’obbligo”.

Quindi aggiungono: “Cinque anni di un qualsiasi corso, senza peraltro alcuna verifica su aspetti fondamentali come la conoscenza della nostra lingua, non fanno l’integrazione”. Per FdI si tratta di un “tentativo della sinistra e del Movimento Cinque Stelle di creare elettori visto che di propri ne hanno sempre meno“.