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Ius soli, Minniti: 'Che la legge venga approvata da questo governo'

Ius Soli

La legge sullo "ius soli", deve avere il via libera entro questa legislatura. Lo chiede il ministro dell'Interno Marco Minniti al governo, che si dice certo di poter trovare una maggioranza parlamentare a questo scopo.

Si continua a parlare di Ius Soli, nonostate la proposta di legge sia ancora ferma al Senato. A riprendere l’argomento, in un periodo molto poco favorevole per lui, è il Ministro dell’Interno Marco Minniti. Dopo gli ultimi episodi che hanno visto protagonista lui e il suo Ministero, brutte pagine di cronaca che hanno avuto come protagonisti i migranti, la sua idea appare chiara: “Che la legge venga approvata da questo governo.”.

La posizione di Minniti appare molto chiara. Chiede a gran voce che la legge sullo “ius soli” abbia il via libera entro questa legislatura. Il ministro dell’Interno si dice certo di poter trovare una maggioranza parlamentare a questo scopo.

L’unico scoglio potrebbe essere rappresentato da Angelino Alfano, Ministro degli Esteri, che pare essere contrario (ma non troppo) allo ius soli. Sia Minniti che Gentiloni, però, a ciò che si dice, sembrerebbero puntare sulle “pressioni” del Vaticano per convincere gli scettici di governo.

“Dobbiamo fare una battaglia politica e culturale. Si possono governare i flussi tenendo conto del principio di umanità e della tenuta democratica del Paesi di provenienza. L’Italia è un Paese che ha accolto e accoglierà ancora”, queste le affermazioni di Minniti, sottolineando che non vi è alcun rapporto tra lo ius soli e gli sbarchi di migranti, linea questa ciondivisa anche da Ravasi.

Ius Soli

Cos’è lo Ius Soli

La nuova legge introduce soprattutto due nuovi criteri per ottenere la cittadinanza prima dei 18 anni: si chiamano ius soli, ovvero “diritto legato al territorio” temperato e ius culturae, “diritto legato all’istruzione”.

Lo ius soli puro prevede che chi nasce nel territorio di un certo stato ottenga automaticamente la cittadinanza: ad oggi è valido ad esempio negli Stati Uniti, ma non è previsto in nessuno stato dell’Unione Europea.

Lo ius soli “temperato” presente nella legge presentata al Senato prevede invece che un bambino nato in Italia diventi automaticamente italiano se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni. Se il genitore in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall’Unione Europea, deve aderire ad altri tre parametri:

– deve avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale;
– deve disporre di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge;
– deve superare un test di conoscenza della lingua italiana.

Come funziona adesso

L’ultima legge sulla cittadinanza, introdotta nel 1992, prevede un’unica modalità di acquisizione chiamata ius sanguinis (dal latino, “diritto di sangue”): un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano.

Un bambino nato da genitori stranieri, anche se partorito sul territorio italiano, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento abbia risieduto in Italia “legalmente e ininterrottamente”. Questa legge è da tempo considerata carente: esclude per diversi anni dalla cittadinanza e dai suoi benefici decine di migliaia di bambini nati e cresciuti in Italia, e lega la loro condizioni a quella dei genitori, il cui permesso di soggiorno nel frattempo può scadere, e costringere tutta la famiglia a lasciare il paese.