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J Ax: come è tornato sulla scena dopo gli Articolo 31

J Ax

 J-Ax  in un intervista ha raccontato la sua voglia di ricominciare dopo che lasciò gli Articolo 31, J-Ax che ha sentito la voglia di ripartire da zero e che si è sentito di nuovo libero J-Ax che non saprebbe in quale categoria mettersi: "Diciamo che avrei difficoltà a scrivere una cosa sola ...

J-Ax in un intervista ha raccontato la sua voglia di ricominciare dopo che lasciò gli Articolo 31, J-Ax che ha sentito la voglia di ripartire da zero e che si è sentito di nuovo libero

J-Ax che non saprebbe in quale categoria mettersi: “Diciamo che avrei difficoltà a scrivere una cosa sola sul biglietto da visita. Ma se proprio dovessi, scriverei musicista”.

J-Ax che ricorda sempre Dylan quando parla degli Articolo 31:
“Oh bella. Dylan fece un film, Masked and anonymous , e per qualche motivo scelse la versione di Like a Rolling Stone degli Articolo 31, una grande soddisfazione per noi. Scelse an- che un brano di De Gregori, If you see her, say hello . Ma la soddisfazione più grande è stata un’altra: qualche tempo dopo, Dylan venne in Italia, fece una conferenza stampa, qualcuno gli chiese della versione di De Gregori e lui rispose, “sinceramente non me la ricordo, ma mi piace la versione degli Articolo 31”. Pensai “porca puttana, lo scriveranno grosso sui giornali”. Passò nel silenzio”.

Ax che quando nel 2006 lasciò gli Articolo 31 credeva che tutto fosse oramai finito:
“Le cose stavano cambiando e la svolta rock degli Articolo 31, anche se ci portò un grande successo, da molti non venne capita. Quando poi, nel 2006, li lasciai, pensai davvero che potesse finire tutto dopo aver fatto il mio primo disco solista, Di sana pianta. Avevo fatto tutto quello che normalmente ti fa finire una carriera: avevo mollato la band, c’erano tante aspettative e feci un disco troppo “prodotto”, puntai su un brano lento come singolo e nessuno mi diede retta. Avevo una tremenda frustrazione. Ho dovuto ricominciare da capo, è uscito Rap’n’roll , il disco della ripresa, ho cominciato ad avere piccoli hit, quelli che le radio non passano, sono diventato una sorta di artista underground di successo. E pian piano sono risalito”.

J-Ax che quando parla degli Articolo 31 non manca mai di specificare che hanno avviato il processo di inzarrimento e di italianizzazione del rap italiano.

“Riducendo ai minimi termini, noi avevamo questa para: dovevano comprenderci tutti. A volte io, così, senza nessuna preparazione politica, ascoltavo i pezzi delle posse e non capivo di cosa parlavano. Dicevo sì ok, fottiamo il sistema, i fascisti, va bene. Però il mio problema è che io sono sfigato, le ragazze non mi guardano, non ho i soldi, non ho i vestiti giusti . Tutto questo finiva negli Articolo 31, mi piace dire che noi siamo quelli che hanno messo la Zarritudine, l’essere italiano nel rap italiano. Poi, per quanto riguarda la metrica e lo stile abbiamo collaborato, ci sono stati altri grandi innovatori, li conto sulle dita di una mano, che hanno scritto la grammatica del rap insieme a noi.”

Un Ax più maturo, cresciuto e che ha aveva voglia di poter fare qualcosa di diverso, di ricercare e di sperimentare nella sua musica. Un Ax che va a avanti e che non si volta indietro anche se tutto quello che è lo deve al percorso che ha fatto.

“Diciamo la stabilità, l’amore, la voglia di fare altre cose. Sono sempre alla ricerca di qualcosa. Anche nella musica. È così che è nato il disco, con tante cose diverse, basi che mi hanno portato dei producer italiani, altre di produttori americani, brani rock con il mio nuovo chitarrista Steve Luchi, altri con Pezzali, Neffa, Enrico Silvestrin, Roofio e altri ancora. Credo che ci sia tutto quello che mi rappresenta. Non è stato facile, anche per acquisire una metodologia ci sono voluti anni, per coniugare certe cose che insieme cozzano”.