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J Ax saluta il gatto Little che lo ha salvato: "grazie a te ho smesso con l’alcool"

J Ax

J Ax scrive su Facebook una lunga lettera per salutare il suo gatto, Little, che è venuto a mancare qualche giorno fa.

J Ax lancia un accorato messaggio per salutare il suo gatto, dal nome evocativo Little, che è venuto a mancare qualche giorno fa, il 10 novembre. A quanto pare, dalle stesse parole scritte dal celebre musicista, il felino è stata una presenza molto importante nella sua vita. Addirittura salvifica.

J Ax, infatti, ha scritto a Little una lunga lettera, utilizzando il suo profilo personale di Facebook, lanciando un accorato messaggio per il felino, che a quanto pare lo avrebbe aiutato in un percorso lungo e periglioso: liberarsi dalla sua dipendenza dall’alcool. I due erano insieme da ben 15 anni, dal giorno in cui il gtto era entrato nella vita del rapper.

Le parole di J Ax colpiscono molto. È infatti raro leggere pensieri così affettuosi, e di gratitudine, verso una presenza che ha dato così tanto amore e, in questo caso, un importante e fondamentale aiuto. È struggente la maniera con la quale l’uomo saluta e ringrazia il suo animale, emozionante il modo con il quale riconosce quanto sia stato importante nella sua vita, di lezione le parole usate per ammettere le proprie debolezze.

J Ax, musicista dal grande successo, non ha mai fatto mistero del fatto di aver avuto nella sua vita periodi molto difficili. I momenti in cui le cose non andavano bene, la carriera a volte non sempre in ascesa, i vizi e la vita di eccessi a cui si era votato. Il suo amore per Little, dunque, e la maniera con la quale lo ha ringraziato e ha ricordato i suo sbagli, commuovono.

Particolarmente emozionante, insieme a tutte le altre sue parole, il racconto di come Little è entrato, con il passare dei giorni, nella vita disordinata di J Ax. Le difficoltà iniziali di una convivenza probabilmente non prevista, che sono diventate sempre più insignificanti, pensando a tutto ciò che ne è venuto in seguito.

Little, quindi, a dire di J Ax, che riconosce al suo gatto ogni merito, gli ha salvato la vita. La sola sua presenza, infatti, il doversi occupare di lui quotidianamente, ha permesso al rapper di abbandonare la bottiglia, di guardare al di là di se stesso, di prendersi, magari inconsapevolmente, cura di entrambi. Fino a questo triste momento.

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La parole di J Ax per Little

Ecco, in una lunga e triste lettera, le parole che J Ax ha dedicato al suo gatto, raccontadosi e raccontandogli ciò che lui, in questi anni, ha significato, quale posto ha occupato nella sua vita: “Ciao Little, forse non te l’ho mai detto, ma mi hai salvato la vita.
Forse a qualcuno può sembrare strano parlare così di un gatto, non sei neanche di una di quelle razze che le signore ricche tormentano con dei pettini finché non vincono qualche trofeo d’oro ( che poi sono di ottone… )

Però, del resto, mi hai sempre capito. Forse non le mie parole, ma il mio animo — sì, quello sempre.

Siamo stati assieme da tanto. Sei entrato nella mia casa più di 15 anni fa. Una vita per me. Per te, 5 o 6, credo.
E, devo essere sincero, i primi tempi non è stato facile.
Ho dovuto insegnarti che esistono delle tane in cui noi umani ci richiudiamo per, uh, pensare, tane in cui i felini non possono entrare perché troppo pericolose… noi umani le chiamiamo… gabinetti.

Cercare di capire cosa ti piacesse mangiare, poi, non è stato facile, sai? E poi ricordarmi di comprarti sempre e solo la pappa che piace a te.

Ti ho dovuto spiegare che non devi attaccare a zampate le chiavi della macchina sul tavolo. Le chiavi mi servono, non mi vogliono uccidere… anche se credo non sia mai servito.

Ah, Little, per inciso, neanche i bicchieri di vino rosso hanno mai cercato di uccidermi.

Ma ogni difficoltà iniziale è insignificante rispetto a tutto quello che hai fatto per me negli anni. Sei sempre stato al mio fianco. Non importa ciò che mi capitava durante il giorno, se tornavo a casa da vincitore o da sconfitto — tu eri lì. Eri sempre lì.

A darmi conforto quando mi sentivo perso. A festeggiare insieme a me quando ero felice. A difendermi dalle chiavi della mia macchina che volevano uccidermi.

Eri con me anche quando tutti mi hanno abbandonato. Quando ero “troppo vecchio”. Quando ero finito. Quando gli amici hanno smesso di chiamare.

C’eri anche quando pensavo che l’unico modo per dimenticare, per anestetizzare il dolore, fosse l’alcool. Mi hai aiutato a smettere. Senza di te, oggi, non sarei qui.
Per questo, il giorno che ho scoperto che ti eri ammalato, ho avuto così tanta paura.

Avevi smesso di mangiare. Stavi lentamente svanendo. Il veterinario disse “diabete”. Quasi tutti mi dissero che non ce l’avresti fatta.

Ma io lo sapevo che non avresti mollato. È bastato darti indietro 1/10 di quello che mi hai dato tu in questi anni per vederti ritornare a vivere.

Alcuni mi hanno detto che sono state cure “esagerate”. Che non sei una persona, ma “solo un gatto”. Hanno ragione, sei solo un gatto.

Infatti nessuna persona mi ha mai dato quello che ho avuto da te. Perché così sono i gatti.

E so che ti saresti preso cura di me come io ho fatto on te. Lo so, perché lo hai già fatto.

E ora che hai perso la battaglia mi manchi ogni giorno.”.