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Jeans: tre cose insolite che non sapete sui pantaloni

Paio di jeans

I jeans hanno un’interessante storia, legata alla città di Genova e ai cercatori d’oro americani. Inoltre hanno tre curiosità che li riguardano, legate alla loro praticità: quali?

La storia

I jeans sono tipi di pantaloni assolutamente comuni – nel tempo hanno avuto talmente successo, che lo stilista francese Yves Saint Laurent avrebbe affermato che il suo unico rimpianto, era non averli inventati -; ma la storia di questo capo di abbigliamento è così conosciuta? Nati ovviamente negli Stati Uniti, almeno nella loro versione moderna, pochi sanno che i jeans hanno avuto origine durante la celeberrima Età dell’Oro, quando un sarto di nome Jacob W. Davis (Riga, Lettonia, 1831 – San Francisco, 1908) ebbe la fortunatissima idea di trasformare in pantaloni gli abiti dei famosi cercatori.

Il sarto dei jeans

L' Età dell'Oro e i jeans

Erano fatti di un tessuto leggero ma resistente di color indaco – da qui il termine blue jeans -, adatto per indumenti pratici e chiamato, già dal 1567, con la parola inglese jeans, anche se in realtà era stato realizzato a Genova e da lì esportato all’estero. Davis aveva acquistato questo tessuto da un imprenditore tessile tedesco, Levi (nato Löb) Strauss (Buttenheim, 26 febbraio 1829 – San Francisco, 26 settembre 1902), che con il cognato David Stern aveva fondato la ditta Levi Strauss & Co., la quale riforniva i minatori – per cui Strauss inventò quella che sarebbe stata chiamata salopette – , si occupava dei carri dei pionieri (i conestoga) e di vele per le imbarcazioni.

Co-fondatore della Lev's

Jacob Davis e Levi Strauss si misero in società il 20 maggio 1873 e nacque il mitico marchio Levi’s, in seguito amatissimo dai ragazzi americani, simbolo di libertà, indipendenza e del vivere al di fuori dagli schemi, in una parola simbolo di ribellione.

Ragazzi in jeans

Ecco tre curiosità su questi indumenti.

Le tasche

Tasca di un paio di jeans

Come abbiamo detto, i jeans sono un indumento pratico: a lato, per esempio, sono dotati di tasche. Oggi vengono usate di solito per mettere le chiavi di casa o della macchina oppure monete o altro, ma il loro scopo originario era mettervi gli orologi – gli orologi da tasca, appunto – che servivano ai lavoratori.

I bottoncini di metallo

Bottoni pratici

Originariamente non avevano una funzione decorativa, bensì, ancora una volta, pratica: Jakob Davis applicò subito al primo paio di jeans dei rivetti di rame che servivano a tenere salde le cuciture di quelli che erano a tutti gli effetti pantaloni da lavoro, perchè non si usurassero.

Pochi lavaggi

I jeans non hanno bisogno di essere lavati spesso, come ha detto anche Chip Bergh, presidente di Levi’s. Anzi un’università americana ha dimostrato che quelli lavati da quindici giorni, presentano esattamente la stessa quantità di batteri di un paio lavato da quindici mesi. Oltretutto frequenti lavaggi li irrigidiscono, mentre essi sono fatti in modo da adattarsi facilmente alle gambe, ai fianchi e ai glutei, insomma per essere comodi.

Jeans che cadono sulle forme

Certo, dopo un po’ di tempo, c’è il rischio che i jeans assumano un cattivo odore, allora si possono lasciare – per quanto sembri bizzarro – in un congelatore per una notte – non prima di averli messi in una busta – oppure lasciarli a bagno e poi farli asciugare per mezz’ora. In questo modo potranno essere nuovamente in buono stato. Quella sui “pochi lavaggi” di sicuro la curiosità più nota di tali capi di abbigliamento, ma le altre? Senz’altro interesseranno gli appassionati della storia dei pionieri americani.