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Jessica Faoro, chi era la ragazza uccisa a coltellate

Jessica Faoro

Chi era Jessica Faoro, la giovane diciannovenne uccisa a coltellate in Via Brioschi a Milano? Un breve sguardo sulla storia di questa ragazza.

Chi era Jessica Faoro, la giovane uccisa in Via Brioschi nel quartiere Stadere di Milano? Cosa ha portato questa povera vittima nella grinfie del suo aguzzino? Quale la storia personale che la giovane si trascinava dietro? Dedichiamo un piccolo excursus sulla breve vita di questa giovane così tragicamente spezzata. Occhi blu in primo piano nelle foto su Facebook, linguacce e sorrisi. Foto con le amiche e uno spiccato amore per gli animali, soprattutto cani. Questo è quanto emerge dal profilo social della giovane Jessica Faoro (precisamente Jessica Valentina Faoro). Facebook ha in queste ore aperto al pubblico il profilo nella speranza che “le persone che amano Jessica Valentina troveranno conforto nel visitare il suo profilo per ricordare lei e la sua vita“.

Jessica Faoro

Neppure ventenne, Jessica aveva già una vita passata particolarmente turbolenta. Aveva trascorso gli ultimi anni entrando e uscendo da diverse case-famiglia presso cui era stata affidata. Aveva avuto già un bambino, portatole via dai servizi sociali. Lo aveva avuto dal suo ragazzo, un autista dell’atm e, ironia della sorte, proprie per mano di un dipendente della stessa azienda ha trovato la morte.

Chi l’ha conosciuta, anche solo se per poco, la descrive come una persona gioviale, sorridente, capace di trovare sempre il buono nelle cose. La stessa cosa si può evincere dai post sulla pagina persona di Facebook. Frasi del tipo “Un giorno senza sorriso è un giorno perso“.

Jessica Faoro era finita a casa del suo aguzzino, rispondendo a un annuncio di affitto. L’uomo, Alessandro Garlaschi, 39 anni, le aveva dato in subaffitto una stanza e le aveva affidato da fare le faccende di casa. Secondo alcuni aveva accettato per trovare un po’ di pace dal suo lungo vagabondare di casa in casa. Una ragazza alla ricerca di un equilibrio fortemente desiderato, un rifugio sicuro dove meditare i prossimi passi della sua vita. Non poteva certo immaginare che dietro la porta di quella casa si nascondesse in agguato una così tragica fine.

La morte

I poliziotti, al momento dell’arresto, avevano ipotizzato che si trattasse di un omicidio a sfondo sessuale. L’uomo avrebbe tentato di approcciarla ma la giovane Faoro si sarebbe rifiutata. Avrebbe dunque preso un coltello per difendersi dal suo aggressore. Il Garlaschi avrebbe poi girato il coltello ancora in mano alla giovane e lo avrebbe usato contro di lei. Questo secondo alcune parziali ammissioni di colpa fatte dall’uomo alla Pm Cristina Roveda. Al momento dell’approccio (e del conseguente omicidio) pare che la moglie del Garlaschi non fosse in casa. Le indagini in via Brioschi continuano per stabilire se esista o meno un eventuale ruolo della donna nella vicenda. Garlaschi è accusato di omicidio volontario.

Quando hanno portato via l’uomo dalla sua abitazione, tutti gli inquilini del condominio si era riunito nel cortile antistante al palazzo. L’accoglienza riservatagli dagli abitanti della zona è stata prevedibile: lo hanno violentemente apostrofato Garlaschi mentre veniva portato via dagli uomini della Mobile di Milano. Un caso violento e tragico a pochi giorni dal ritrovamento del corpo martoriato di Pamela Mastropietro.