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Terrorismo, 12 jihadisti sono passati dall'Italia per colpire l'estero: spiegato il motivo

jihadisti

I jihadisti fanno base in Italia. I 12 più pericolosi in questi ultimi tempi avevano fatto tappa in Italia prima di mettere in atto i piani terroristici.

I jihadisti prima di cosumare le loro stragi, fanno base in Italia. I 12 jihadisti più pericolosi in questi ultimi tempi avevano tutti fatto tappa in Italia prima di agire con i loro piani terroristici. Da quello di Berlino a quello del Bataclan. Tutto sta nel capire che cosa ci facessero veramente in Italia. Ma soprattutto i cittadini italiani si devono preoccupare? Come dobbiamo muoverci nei confronti di questa realtà ormai accertata? L’Italia si sa, è il primo approdo per chiunque arriva dall’Africa e vuole giungere in Europa.

I jihadisti in Italia

I jihadisti scelgono l’Italia come punto di appoggio prima di scatenarsi nella loro follia omicida. E’ risaputo infatti che il tunisino 25enne Anis Hanachiè stato arrestato nel centro di Ferrara mentre girava in bicicletta indisturbato. La questione deve preoccuparci? Beh sicuramente non è rassicurante sapere che il nostro Paese risulti la culla ospitante degli stranieri che hanno intenzione di commettere stragi in Europa. Sono almeno 12 i jihadisti che hanno fatto sosta in Italia prima di commettere i loro crimini. Il motivo più frequente è che i criminali hanno avuto un legame particolare con l’Italia, cioè ci avevano vissuto per anni, vivendo ai margini della società, vivendo di stenti facendo qualche furtarello o spacciando un pò di droga.

Le loro identità

Per esempio Hanachi , colui che ha fatto l’attentato a Marsiglia, ha vissuto per qualche anno in Italia, esattamente nella cittadina di Aprilia. Lì viveva insieme alla moglie italiana. Proprio dalla zona limitrofa ad Aprilia in meno di un anno e mezzo sono stati espulsi ben quattro tunisini. Forse il motivo che attira tutte queste persone è giustificato dalla presenza della moschea situata a Latina. Lì infatti è presente una comunità di tunisini ben radicata. Oltretutto, tra Aprilia e Latina, cioè a Campoverde ha sostato per poco tempo il terrorista artefice dell’attentato di Berlino e della strage di Natale, Anis Amri. E’ passato dall’Italia anche il belga Salah Abdeslam, l’ultimo del Bataclan. La stessa scelta la prende Khalid El Bakroui, il terrorista di Bruxelles. Anche Khaled Babouri di origini algerine ha avuto un trascorso in Sardegna, il suo crimine è stato ferire due poliziotte belga.

Cosa facevano in Italia?

La maggior parte dei terroristi che sono passati per l’Italia hanno sostato veramente poco. Invece è interessante capire quale fosse il ruolo di coloro che invece hanno sostato molto di più. Si parla di anni di permanenza per alcuni di loro. Noureddine Couchane ad esempio guidava i camion di un’impresa edile di Novara, l’uomo si è poi rivelato l’artefice della strage del museo del Bardo. In Italia comunque, per ora, i terroristi non risultano essersi organizzati. Pare che la loro sosta, molto breve, servisse ad altro e non a pianificare le loro stragi. Anche perchè in Italia, come tutti ben sappiamo, abbiamo già una criminalità organizzata. Sappiamo anche che è radicata in tutto il nostro Paese, e al momento non ci sono prove di rapporti tra gli stranieri e le nostre organizzazioni criminali. Per quanto riguarda invece i paesi del Nord Europa, risulta che quesa collaborazione è decisamente presente. Un report di Europol, lo conferma. Come risultato il report ha ottenuto un elenco di 816 nomi che risultano collegati a fatti relativi al terrorismo e allo stesso tempo hanno a che fare con il crimine organizzato.