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Johnson: “Nessun nostro intervento militare, le conseguenze sarebbero imprevedibili”

Boris Johnson con ufficiali della Raf

Johnson: “Nessun nostro intervento militare, però c'è una profonda analogia tra il comportamento di Putin e quello di Slobodan Milosevic in Serbia"

Boris Johnson lo ha detto molto chiaramente in una intervista ai media europei, fra cui Repubblica: “Nessun nostro intervento militare, le conseguenze sarebbero imprevedibili”. Il premier del Regno Unito loda la coesione occidentale ma sconfessa l’ipotesi di un ruolo attivo nella guerra della Russia all’Ucraina. Ha detto Johnson: “Le conseguenze di uno scontro diretto con la Russia sarebbero incontrollabili, imprevedibili. Lei parla di linee rosse: ma dobbiamo avere un limite alla nostra azione”. 

Le parole di Johnson: “Nessun nostro intervento militare”

Poi ha spiegato: “Il che non significa non aiutare gli ucraini. Anzi, li salveremo. Ma non c’è un solo Paese occidentale disposto all’impegno militare in Ucraina”. Anche perché smettere di comprare gas dalla Russia “è estremamente complicato. Il Regno Unito, che ha una esposizione energetica minore verso Mosca, non vuole fare prediche agli altri. Ma serve una strategia collettiva europea sull’energia, per ridurre la dipendenza dalla Russia, e aumentare le rinnovabili”. E ancora: “Sarà una transizione difficile e costosa, anche per i cittadini purtroppo. Ma in ogni disastro, c’è sempre un’opportunità”. 

“Nessun golpe a Mosca, ma Putin è un criminale”

Poi Johnson ha spiegato: “Questa non è una guerra dei russi contro l’Occidente. Dobbiamo concentrarci a proteggere il popolo ucraino. Non bisogna andare oltre. Non dobbiamo in alcun modo provare ad accorciare la vita politica di qualcuno a Mosca. Sarebbe controproducente per gli ucraini”. Resta il fatto che  Vladimir Putin per Johnson è un criminale di guerra: “C’è una profonda analogia tra il comportamento di Putin e quello di Slobodan Milosevic in Serbia negli anni 90. Entrambi al potere per molto tempo, sempre più autocratici, con una causa nazionalista per cementare la loro posizione”.