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Jonathan Bazzi e la sua esperienza a Milano: una cena take away in panetteria a 43 euro

Una cena take away che a Jonathan Bazzi è "andata di traverso"

Dopo aver pagato una somma ritenuta esorbitante a Porta Venezia Jonathan Bazzi spiega la sua esperienza a Milano

Quando il cibo ti va di traverso per un dato motivo e sei un personaggio pubblico può succedere che accada quello che ha fatto e diffuso sui social Jonathan Bazzi dopo la sua esperienza a Milano: una cena take away in panetteria a 43 euro e tanta rabbia per il protagonista. Da quanto si apprende in una serie di dichiarazioni rilasciate a Fanpage lo scrittore ha raccontato cosa ha ordinato da mangiare e quanto ha pagato non senza polemiche.

Jonathan Bazzi e la sua esperienza a Milano

Ma cosa ha preso Bazzi? Due focacce a 10 euro, un fiore di zucca a 4 euro e 50, una mozzarella in carrozza 5 euro. Insomma, pare che non sia andata di lusso allo scrittore Jonathan Bazzi che ha pagato quei 43 euro per una cena take away presa in una panetteria in zona Porta Venezia a Milano. Interpellato sull’episodio Bazzi ha detto: “Sinceramente non me lo aspettavo, si trattava di un posto normalissimo, su strada, con degli sgabelli come una rosticceria”.

In città “una spirale degenerativa sui costi”

Lo scrittore ha poi denunciato quello che per lui è un fenomeno: “Milano è entrata in una spirale degenerativa per quanto riguarda i costi, dagli affitti ai ristoranti”. Poi ha spiegato del cibo: “Non sembrava fresco, roba fatta almeno al mattino se non il giorno prima. Di sicuro era lì da ore, un po’ secca, fredda”. E alla domanda se pagare quella somma fosse valso a qualcosa Bazzi ha riposto: “Direi di no. Certo, sono cose che prendi al volo in panetteria, che magari giustifichi il fatto che hanno cose semplici per la pausa pranzo. Poi, però, le fanno pagare queste cifre”.

“Non ho prestato attenzione ai prezzi”

Ed ai commenti di quanti gli facevano notare che i prezzi sono esposti Bazzi ha risposto: “Ero di fretta, il posto stava chiudendo. Sono arrivato gli ultimi dieci minuti e alcuni cartellini, tra l’altro, erano girati. Alcuni piatti hanno il prezzo al chilo, altri al pezzo. Non ho prestato particolare attenzione”.