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Joy: Jennifer Lawrence incarna l'ideatrice della "Scopa Magica"

Joy nuovo film con Jennifer Lawrence

Il tentativo di raccontare la storia del sogno americano non è proprio riuscitissimo. Il talentuoso David O.Russel, che ci avena favorevolmente impressionato con “Il Lato positivo”, stavolta appare un po' offuscato, quasi indeciso. Non si comprende bene, cioè, quale registro abbia voluto utili...

Il tentativo di raccontare la storia del sogno americano non è proprio riuscitissimo. Il talentuoso David O.Russel, che ci avena favorevolmente impressionato con “Il Lato positivo”, stavolta appare un po’ offuscato, quasi indeciso. Non si comprende bene, cioè, quale registro abbia voluto utilizzare, se quello leggero della commedia o della favola, a tratti addirittura della soap opera oppure quello del dramma esistenziale, nel quale vediamo sfociare inevitabilmente la pellicola nella parte finale, regalandoci una Jennifer Lawrence, come sempre da oscar. Il film si ispira alla vera storia di Joy Mangano, ingegnosa ideatrice del Miracle Mop, che altro non è se non il comunissimo Mocho per i pavimenti, in versione (ed è qui la novità) “autostrizzante”. Joy. Mai nome fu meno azzeccato per questa ragazza dalla vita difficilissima, sfortunata in amore, divorziata con due figli a carico, un lavoro precario e una famiglia d’origine ingombrante, del tutto impossibile da gestire, con una madre depressa perennemente attaccata alla Tv, un padre pasticcione e incapace di crescere e una sorellastra invidiosa che non fa che denigrarla e tentare di appropriarsi dei suoi successi. L’unica ad averla sempre ammirata ed incoraggiata è la nonna Mimi, voce narrante dell’intero film, destinata inevitabilmente a scomparire dalla scena, lasciando sola la nostra protagonista proprio nel momento di maggiore necessità. Il film vanta una fotografia accuratissima, un eccellente cast (da menzionare una Isabella Rossellini in ottima forma, dopo un periodo di lunga assenza dalla scena cinematografica) ed è nel complesso piacevole da seguire anche e soprattutto grazie alla prova della Lawrence, che ha il vantaggio di bucare letteralmente l’obbiettivo, e tuttavia, oscilla fra la commedia sentimentale, ricordando molto “Il lato positivo” nelle scene dei familiari che si parlano addosso, stile “gabbia di matti”, e il melodramma quando si sofferma su quella che è la tragedia umana di Joy, genio incompreso e frustrato, che si trova completamente da sola contro tutti a dover perennemente dimostrare di valere qualcosa. Una donna coraggiosissima e tenace, che non si arrende veramente mai, e che con la sua grande umanità rappresenta la vera forza di un film, che (paradossalmente) ha ottenuto una nomination ai Golden Globes nella categoria di “miglior commedia”, e che altrimenti rischierebbe di essere un gigantesco pasticcio di generi, nonostante conti anche sulla presenza di un altro attore premio Oscar, il sempre ottimo Bradley Cooper qui, decisamente sotto sfruttato nel ruolo del manager delle televendite, che ci regala una selle sequenze più riuscite e convincenti.
Jole De Castro