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Juve schianta la Roma (4-0) e mette le mani sullo scudetto

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Più che un ultimo ostacolo da superare, è stato il primo capitolo dell’apoteosi, l’ideale prima serata con il tricolore sul petto. E che sia il numero trenta o il numero ventotto, come in realtà è, poco importa, almeno per il momento: la Juventus è ad un passo dalla conquista dello scud...

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Più che un ultimo ostacolo da superare, è stato il primo capitolo dell’apoteosi, l’ideale prima serata con il tricolore sul petto. E che sia il numero trenta o il numero ventotto, come in realtà è, poco importa, almeno per il momento: la Juventus è ad un passo dalla conquista dello scudetto al termine dell’ennesima serata perfetta. Il 4-0 alla Roma fa infatti lievitare a tre i punti di vantaggio ma più ancora dei numeri parla l’opposto stato fisico e mentale rispetto ad un Milan ormai spento e, da questa sera, forse pure rassegnato. La squadra di Luis Enrique è allora capitata al momento sbagliato nel posto sbagliato, ma questo non cancella le colpe dell’allenatore giallorosso che ha facilitato il compito della solita, assatanata Juve. Chi infatti si aspettava di vedere una Roma più accorta del solito è rimasto presto deluso: sopraffatta fin dal primo minuto dal feroce pressing bianconero le linee di difesa e centrocampo romaniste sono andate presto in tilt ed i risultati si sono visti nei primi sette minuti quando una doppietta di Arturo Vidal, uomo simbolo della devastante primavera juventina, ha permesso di archiviare la pratica.

Al 4’ la Roma sbanda a destra lasciando a De Ceglie troppo spazio per il cross ed a Vidal il tempo per l’inserimento vincente, tre minuti dopo nasce tutto addirittura da un lancio lungo di Buffon: Quagliarella vince il contrasto con De Rossi ma la palla arriva troppo facilmente al limite dell’area romanista, Vucinic serve Vidal che con un meraviglioso destro incrociato incenerisce Stekelenburg, la cui partita finirà al 29’ quando con eccessiva severità Bergonzi lo espellerà per un fallo su Marchisio, che aveva scavalcato per l’ennesima volta la disastrosa terza linea giallorossa. Il secondo rigore stagionale per la Juve viene fallito da Pirlo che però raccoglie la ribattuta del neo-entrato Curci e chiude definitivamente i conti trasformando il secondo tempo in una passerella pre-scudetto coronata dal poker firmato Marchisio in avvio di ripresa, l’ennesimo gol spettacolare di una squadra mai banale e quanto necessario per far quietare anche l’incontentabile Conte, che però poteva risparmiarsi e risparmiarci l’ingresso di Del Piero a gara ormai archiviata.

Che dire della Roma? Di fatto mai in partita, i giallorossi non solo sprecano l’opportunità di accorciare dalla Lazio ma soprattutto, proprio come successo in Coppa Italia, lasciano lo Juventus Stadium con l’amara sensazione di non essersela giocata al meglio. Colpa, evidentemente, delle solite scelte-shock di Luis Enrique che rivoluziona la formazione della vigilia confermando solo De Rossi al centro della difesa: in campo Rosi per Taddei, il recuperato Borini per Lamela o Bojan ma soprattutto Perrotta per Totti. Una decisione davvero singolare, volta a privilegiare il dinamismo di Pjanic sulla trequarti dislocando Perrotta sulle tracce di Pirlo. Sarebbe ingeneroso sostenere che con il capitano in campo il risultato sarebbe stato diverso perchè i problemi della Roma sono ben altri ma di certo se ne parlerà eccome perchè i fatti hanno dato gravemente torto all’allenatore asturiano: il centrocampo finirà letteralmente travolto dal maggior dinamismo della mediana juventina, logico quindi che una difesa sovraesposta finisca per commettere i soliti errori. L’ennesima brutta botta nel percorso di crescita di Luis Enrique e di una squadra mal costruita. E mal guidata.

Juventus-Roma 4-0

Marcatori: 4′, 7′ Vidal; 29′ Pirlo; 52′ Marchisio

Juventus: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (67′ Giaccherini), Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Quagliarella (62′ Del Piero), Vucinic (58′ Borriello). (Storari, Caceres, Pepe, Matri). All.: A. Conte.

Roma: Stekelenburg; Rosi, Kjaer, De Rossi, Josè Angel; Perrotta, Gago, Marquinho; Pjanic (61′ Lamela); Osvaldo (57′ Bojan), Borini (28′ Curci). (Heinze, F. Simplicio, L. Greco, Totti). All.: Luis Enrique.

Arbitro: Bergonzi (Genova)

Ammoniti: Quagliarella e Bojan.

Espulso: Stekelenburg al 27′ per comportamento non regolamentare.