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Dopo le motivazioni sui punti di penalizzazione, i giocatori della Juventus sono sempre più preoccupati per il loro futuro. Tanto che, secondo il Corriere della Sera, alcuni avrebbero chiesto un incontro con Elkann
Il futuro incerto
Dopo i 15 punti di penalizzazione, il futuro dei giocatori della Juventus è un’incognita che di certo gli stessi, e i loro procuratori, non avevano preventivato ad inizio stagione.
Molto ovviamente dipende dal piazzamento della Juventus a fine stagione soprattutto in riferimento al rendimento non proprio brillante della squadra degli ultimi tempi.
Da quanto riporta oggi il Corriere della Sera, i giocatori, non riescono ad intravedere il loro futuro nella tempesta in atto. E sentono la mancanza di quelli che un tempo erano i punti di riferimento fuori dal campo come Andrea Agnelli e Pavel Nedved.
Elkann, ad dell’azionista di maggioranza Juventus
“Va da sé, il neo presidente Gianluca Ferrero e l’ad Maurizio Scanavino, per curriculum (rigidamente non calcistico) e tempo di arrivo, non possono avere peso e confidenza dei predecessori, con la squadra” si legge sempre sul Corriere della Sera ” Tanto che, alcuni, meditano di chiedere un incontro con la proprietà, dopo la visita negli spogliatoi di John Elkann, ad di Exor, azionista di maggioranza del club: per avere rassicurazioni e certezze“.
I contratti in scadenza
Questa dunque l’indiscrezione uscita oggi sul Corriere e anche se non esiste una conferma ufficiale non è difficile immaginare che la situazione sia più o meno questa. Occorre ricordare che i contratti di alcuni giocatori andranno a scadenza (Alex Sandro, Cuadrado, Rabiot). In mancanza di un piano in grado di dare delle certezze, alcuni potrebbero decidere di non rinnovare.
L’allarme di Allegri
Insomma, urge la necessità di un chiarimento per concentrarsi nuovamente sul campo. Nel frattempo è arrivato l’allarme di Allegri dopo la sconfitta interna con il Monza: “Fino a ieri parlavo dei 38 punti, adesso dico che ne abbiamo 23: è la realtà dei fatti, dobbiamo farne per la salvezza. Altrimenti, ci facciamo male”.